Vita Chiesa

Papa nelle Filippine: alle famiglie, «minacciate da cultura dell’effimero»

«I pesi che gravano sulla vita della famiglia oggi sono molti – ha detto -. Qui nelle Filippine, innumerevoli famiglie soffrono ancora le conseguenze dei disastri naturali. La situazione economica ha provocato la frammentazione delle famiglie con l’emigrazione e la ricerca di un impiego, inoltre problemi finanziari assillano molti focolari domestici. Mentre fin troppe persone vivono in estrema povertà, altri vengono catturati dal materialismo e da stili di vita che annullano la vita familiare e le più fondamentali esigenze della morale cristiana». La famiglia, ha osservato, «è anche minacciata dai crescenti tentativi da parte di alcuni per ridefinire la stessa istituzione del matrimonio mediante il relativismo, la cultura dell’effimero, una mancanza di apertura alla vita. Il mondo ha bisogno di famiglie buone e forti per superare queste minacce! Le Filippine hanno bisogno di famiglie sante e piene d’amore per custodire la bellezza e la verità della famiglia nel piano di Dio ed essere di sostegno e di esempio per le altre famiglie». «Dobbiamo essere attenti, abili e forti – ha aggiunto a braccio – a dire no a qualunque tentativo di colonizzazione ideologica su famiglia».

In apertura di discorso il Papa aveva commentato il brano biblico del sogno di Giuseppe, ribadendo l’importanza del «riposo» per «la salute della nostra mente e del nostro corpo». «Il riposo è anche essenziale per la nostra salute spirituale – ha affermato -, affinché possiamo ascoltare la voce di Dio e comprendere quello che ci chiede». Un invito rivolto alle famiglie per «trovare il tempo ogni giorno per pregare» nonostante i tanti impegni, i figli e il lavoro. «Questo potrebbe essere vero – ha osservato -, ma se noi non preghiamo non conosceremo mai la cosa più importante di tutte: la volontà di Dio per noi. Inoltre, pur con tutta la nostra attività, con le nostre mille occupazioni, senza la preghiera concluderemo davvero poco». La fede, ha aggiunto, «non ci toglie dal mondo, ma ci inserisce più profondamente in esso». Alle famiglie chiede dunque di essere «esempi di amore, perdono e attenzione. Siate santuari di rispetto per la vita, proclamando la sacralità di ogni vita umana dal concepimento fino alla morte naturale».