Vita Chiesa
Vita consacrata: convegno Cism e Usmi, «Con Papa Francesco verso le periferie»
Questo l‘obiettivo del convegno promosso dalla Conferenza italiana superiori maggiori (Cism) e dall’Unione superiore maggiori d‘Italia (Usmi), che vedrà insieme dal 4 al 6 dicembre a Roma presso la Domus Pacis, 250 tra religiose e religiosi, referenti regionali dell‘area Solidarietà della Cism e dei Servizi sociali dell‘Usmi e collaboratori delle Caritas diocesane.
«A pochi giorni dall‘apertura ufficiale dell‘Anno dedicato alla vita consacrata – spiega il responsabile dell‘Area solidarietà della Cism, padre Wladimiro Bogoni – risuona forte l‘invito di Papa Francesco a non aver paura di lasciare gli otri vecchi, rinnovando abitudini e strutture. Mai il Santo Padre manca occasione di sollecitare il mondo della vita religiosa, soprattutto quello impegnato nelle opere di carità, di solidarietà e sulla frontiera dell‘emarginazione, a scelte profetiche e coraggiose. Lo fa con poche parole e con più eloquenza di gesti».
«Con l‘uragano Francesco – aggiunge suor Erma Marinelli, referente dei Servizi sociali Usmi – vogliamo raccogliere insieme le spinte che da lui provengono e offrire alla vita religiosa nuovi e stimolanti percorsi».
Un seminario particolarmente segnato da reciprocità, testimonianze e scambio di esperienze. Tra i relatori, monsignor Giancarlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano e presidente della Commissione Cei per i Problemi sociali e lavoro, giustizia e pace e salvaguardia del Creato, monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto, padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, don Virginio Colmegna, presidente della Casa della Carità, Massimo Cacciari, professore emerito di Filosofia presso l‘Università San Raffaele di Milano, Giuseppe De Rita, presidente del Censis, monsignor Carlo Rocchetta della Casa della Tenerezza di Perugia, padre Lorenzo Prezzi, direttore di «Testimoni» e «Settimana».
Tra le esperienze che verranno condivise, da segnalare quella di don Giovanni Carpentieri, che collabora al progetto diocesano «Ospedale da campo sull‘emergenza giovanile della città di Roma» in sinergia con i padri rogazionisti e suor Annie Joseph Puthemparambil delle suore di San Giuseppe B. Cottolengo, presente a Kabul insieme ad una religiosa guanelliana, per il progetto intercongregazionale voluto da Cism e Usmi «Pro Bambini di Kabul».