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Stato dell’Unione: Von der Leyen cita don Milani, “I care, mi prendo cura, dev’essere il motto dell’Europa”

“Negli anni ’60 un giovane insegnante, don Lorenzo Milani, ha scritto due semplici parole, in inglese, sul muro” di una piccola scuola di campagna, a Barbiana: “I care; lo ha scritto perché quelle erano le due parole più importanti che i suoi studenti dovevano imparare”. È Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea che, intervenendo oggi alla conferenza sullo Stato dell’Unione organizzata dall’Istituto universitario europeo di Fiesole, è tornata a quel borgo, a pochi chilometri da Firenze, per descrivere l’Europa del 2021

“I care”, mi prendo cura, significa “mi assumo la responsabilità”, ha spiegato Von der Leyen, riferendosi ai milioni di europei che “si sono offerti volontari, hanno aiutato il vicino bisognoso o semplicemente hanno indossato una mascherina per proteggere le persone intorno a loro”. È la lezione che “dobbiamo imparare dalla crisi” e deve essere “il motto dell’Europa”: prendersi cura “del più debole tra noi, dei nostri vicini, del nostro pianeta, per le generazioni future”. E questo, secondo la presidente, deve essere anche il “motivo” della Conferenza sul futuro dell’Europa: perché “gli anni a venire saranno ancora una volta un periodo determinante per la nostra Ue, il prossimo Rinascimento europeo”, dal momento che, aveva spiegato nel discorso, quella Europa è “una storia di rinascimenti” e dopo ogni crisi è arrivata una rinascita. “Conto su di voi”, l’invito conclusivo, perché il risultato della conferenza dipenderà “dalle idee e visioni di persone come voi”.