Vita Chiesa

Famiglia, a Philadelphia (Usa) nel 2015 l’incontro mondiale

Questo «evento straordinario», annunciato a Milano nel 2012 da Benedetto XVI e confermato da Papa Francesco con la Lettera alle famiglie del 2 febbraio scorso, «coinvolgerà innanzitutto le Chiese del Continente americano, dall’Alaska alla Terra del Fuoco». Quindi, mons. Paglia ha presentato l’impegno del Dicastero vaticano per la famiglia «insieme a Papa Francesco»: nel mese di ottobre l’Assemblea plenaria nel XXX anniversario della Carta dei Diritti della famiglia e il Pellegrinaggio delle famiglie a san Pietro con il Papa, quindi nel mese di febbraio l’incontro dei fidanzati.

«Punto di inizio e di svolgimento di quest’itinerario ecclesiale per la famiglia è sempre quello che Papa Francesco ha indicato: la bellezza della famiglia e del matrimonio, la grandezza di questa realtà così semplice e insieme così ricca, di gioie e di speranze, di fatiche e di sofferenze, com’è la vita», ha continuato mons. Paglia. «Il tema della famiglia è universale, ed è per sottolineare questa universalità che si tiene negli Stati Uniti». Per la prima volta, con «la partecipazione larga e attiva delle altre Chiese e comunità cristiane e di rappresentanti delle grandi religioni», per «accompagnare nel loro cammino le famiglie di tutto il mondo con una pastorale intelligente, coraggiosa e piena d’amore»: «Intelligenza nel leggere il presente della famiglia, coraggio per affrontare i complessi numerosi problemi, amore per risolverli alla luce del Vangelo della famiglia e della vita». Tra i temi che saranno affrontati a Philadelphia nel 2015: teologia della famiglia, spiritualità e santità coniugale, ecclesiologia e pastorale della famiglia, famiglia e cultura, e migrazione, ed ecumenismo.

«Il Pontefice incarna il messaggio di misericordia e di gioia che sta al cuore del Vangelo. Il suo entusiasmo per la vita e la sua preoccupazione per i bisogni delle persone ci hanno ispirato a focalizzarci sulla nostra comune missione di amore, su come amare tutte le famiglie e i loro membri». Così monsignor Charles Joseph Chaput, arcivescovo di Philadelphia, intervenendo questa mattina alla presentazione dell’Incontro mondiale delle famiglie. L’Incontro «vuole essere un dono, non soltanto per i cattolici, ma per tutte le persone di buona volontà», per annunciare «la bellezza e la verità della vita familiare come luogo privilegiato dell’amore e della cura con affetto reciproco, che offre luce e calore unici e vigorosi». L’arcivescovo ha ricordato che Philadelphia è «una delle città più grandi, ricca di storia» e «icona cattolica degli Stati Uniti», con due grandi santi americani: madre Katharine Drexel e John Newmann.

L’Incontro mondiale delle famiglie, ha detto mons. Chaput, sarà un’occasione per «approfondire la presenza di Dio nelle famiglie e condividere il Vangelo con un mondo che ha bisogno di speranza», nel 50° della chiusura del Concilio Vaticano II, che «ha aperto la Chiesa alla comunità ebraica e cristiana in modo decisivo». Mons. Chaput ha ricordato che «fu il beato Giovanni Paolo II, il Papa della famiglia, a proporre per primo questi incontri mondiali», al fine di «rispondere alle sfide pastorali, sociali, economiche e culturali che le famiglie devono affrontare». «Noi, in Pennsylvania, siamo grati di poter continuare questa grande tradizione per riaffermare l’importanza, la bellezza e la gioia della vita familiare cristiana», ha concluso l’arcivescovo.