Vita Chiesa

Concistoro: supplica per i cristiani vittime d’intolleranza o persecuzione

A renderlo noto è stato padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, che durante il briefing di oggi ha letto una dichiarazione ai giornalisti. «A quanti soffrono a causa del Vangelo – ha reso noto padre Lombardi – il Santo Padre e i cardinali desiderano rinnovare l’assicurazione della loro costante preghiera, esortandoli a rimanere saldi nella fede e a perdonare di cuore ai propri persecutori, a imitazione del Signore Gesù». Il pensiero del Papa e dei cardinali è andato anche «alle nazioni che, in questo periodo, sono lacerate da conflitti interni, o comunque da gravi tensioni che ledono la normale convivenza civile, come in Sud Sudan o in Nigeria, dove un continuo stillicidio di attentati miete numerose vittime innocenti, in un crescente clima d’indifferenza». «In queste ore – il grido d’allarme dei cardinali – desta una speciale apprensione il drammatico evolversi della situazione in Ucraina, per la quale si auspica che cessi prontamente ogni azione violenta e si ristabiliscano la concordia e la pace».

Allo stesso modo, «preoccupa molto» il Papa e i cardinali «il persistere del conflitto in Siria, che sembra ancora lontano dal trovare una soluzione pacifica duratura, come pure di quello nella Repubblica Centroafricana, il quale assume ogni giorno proporzioni più ampie». «Sempre più urgente – ha detto padre Lombardi leggendo il messaggio – è l’iniziativa della comunità internazionale per favorire la pace e la riconciliazione interna, garantire il ripristino della sicurezza e dello Stato di diritto e permettere l’indispensabile accesso agli aiuti umanitari». «Molti dei conflitti in corso – la denuncia di Papa Francesco e dei porporati – vengono descritti come di natura religiosa, non di rado contrapponendo surrettiziamente cristiani e musulmani, mentre si tratta di conflitti che hanno primariamente radici di natura etnica, politica o economica». Da parte sua, la Chiesa cattolica, «nel condannare ogni violenza perpetrata in nome dell’appartenenza religiosa, non mancherà di continuare il proprio impegno per la pace e la riconciliazione, attraverso il dialogo interreligioso e le molteplici opere di carità che quotidianamente forniscono aiuto e conforto ai sofferenti ovunque nel mondo», la conclusione del messaggio.