Vita Chiesa
«Evangelii Gaudium», mons. Fisichella: «Conversione papato prima testimonianza»
«Il Papa – ha proseguito il vescovo – sente l’esigenza di dire: sono in mezzo al popolo di Dio, sono il primo che voglio dare una testimonianza di come si debba dare una testimonianza pastorale». «Testimonianza», quella di Papa Francesco, che «non si manifesta solo nella scelta di non vivere nel palazzo, ma anche nella vita quotidiana, nella naturalezza con cui il Papa vive in mezzo agli altri».
«È la prima volta che un Papa cita i documenti delle Conferenze episcopali», in una esortazione apostolica che «per espressa volontà del Santo Padre non è stata classificata come post-sinodale, perché in essa si parla di temi vastissimi, a tutto campo». A farlo notare, rispondendo alle domande dei giornalisti sul ruolo delle Conferenze episcopali, è stato monsignor Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, sottolineando che nella «Evangelii Gaudium» Papa Francesco vuole mostrare che «il magistero ordinario non è soltanto quello del Papa, ma anche il magistero ordinario di tutti i vescovi del mondo», che in questo modo «partecipano al governo, al magistero del Papa». Già nel decennio precedente al 1998, quando Giovanni Paolo II ha scritto l’«Apostolos suos», ha fatto notare mons. Fisichella, «c’è stata una lunga discussione nella Chiesa sul ruolo delle Conferenze episcopali»: oggi Papa Francesco chiede che esse «prendano visione del proprio statuto, per riflettere su quale identità vogliono sviluppare di più, all’interno dei vari Paesi, nell’ordine della nuova evangelizzazione e della sinodalità». È su questo piano che va operata la «decentralizzazione» a cui fa riferimento il Papa: un «ripensamento» del proprio ruolo che in futuro può portare le singole Conferenze episcopali ad assumere «ruoli anche dottrinali».