Vita Chiesa

Sant’Egidio: ad Anversa in Belgio il prossimo incontro interreligioso per la pace

Nella due giorni di incontro ci sono stati 250 interventi nei deversi panel con relatori di 60 Paesi diversi e una partecipazione di oltre 10mila persone. Moltissimi i giovani delle scuole romane: in 1.500 questa mattina hanno ascoltato la testimonianza del rabbino David Brodman, sopravvissuto alla Shoah. «Mai un incontro come questo – ha detto Riccardi – ha posto al centro il terrorismo religioso sottolineando come non è un problema solo di polizia internazionale ma religioso. La lotta al terrorismo è una lotta religiosa». «Non si tratta di accusare le religioni», ha quindi aggiunto. E non si tratta di andare al «grembo delle religioni» per verificare come e quando «nasce la logica del terrorismo». Occorre piuttosto «riproporre l’immagine di dialogo, l’immagine delle religioni insieme che vale nella lotta al terrorismo in maniera profonda».

In questi 25 anni si avverte che «uomini di religioni diverse hanno trovato un alfabeto del dialogo». «Perché le religioni? Perché l’uomo religioso – ha detto Riccardi – di fronte alla morte dei bambini e alla distruzione di un Paese, non si rassegna al fatto che non ci siano soluzioni. L’impossibile non esiste per l’uomo di fede. Del resto la storia è piena di sorprese». E se «il terrorismo si nutre di una comunicazione-spettacolo, il nostro vuole essere lo spettacolo del dialogo e dell’ascolto».

Molto apprezzato il discorso che ieri papa Francesco ha rivolto a una delegazione dei leader religiosi presenti a Roma. «Si può dire che sia il primo testo sul dialogo interreligioso e sullo Spirito di Assisi di papa Francesco – ha osservato Riccardi – dove c’è l’idea di una lotta al terrorismo ma anche l’idea di come devono essere i leader religiosi e, cioè, artigiani di pace, non intermediari che cercano qualcosa per sé ma mediatori e, cioè, persone che hanno come unico scopo gratuitamente il bene della pace». «C’è bisogno di un grande movimento di pace», ha concluso Riccardi annunciando che nell’appello finale, che sarà letto oggi in piazza del Campidoglio, tre sono i punti fondamentali: «Il ripudio del terrorismo; l’affermazione della speranza creatrice di una visione di futuro e l’affermazione del dialogo come soluzione dei problemi».

Sarà la città di Anversa, in Belgio, ad ospitare nel settembre del 2014 l’Incontro internazionale per la pace promosso nello Spirito di Assisi dalla Comunità di Sant’Egidio. Ad annunciarlo alla stampa è stato il fondatore della Comunità, Andrea Riccardi, spiegando che nel 2014 ricorre il centenario dell’inizio della Prima guerra mondiale che iniziò il 4 agosto 1914 con l’invasione del Belgio. «Abbiamo scelto il Belgio – ha detto Riccardi – perché non bisogna dimenticare». «In 4 anni – ha aggiunto – morirono sul fronte belga centinaia di migliaia di soldati, non solo europei ma di tante parti del mondo. Qui vennero utilizzate per la prima volta su larga scala le armi chimiche, nelle vicinanze della città di Ypres da cui ha preso il nome il gas Iprite». Anversa, poi, è uno dei porti più importanti del mondo, è un crocevia dell’umanità caratterizzata da una presenza significativa delle tre religioni monoteiste (ebraismo, cristianesimo e islam). «Sarà anche – ha aggiunto lo storico fondatore della Sant’Egidio – un modo per responsabilizzare l’Europa». L’incontro sarà organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio in stretta collaborazione con la diocesi di Antwerpen e con le autorità della città e del Belgio.