Vita Chiesa

Francesco all’Angelus, nuovo appello per la pace in Siria

“A che serve fare guerre, tante guerre, se tu non sei capace di fare questa guerra profonda contro il male? – ha detto oggi Francesco – Non serve a niente! Non va… Questo comporta, tra l’altro, questa guerra contro il male comporta dire no all’odio fratricida e alle menzogne di cui si serve. Dire no alla violenza in tutte le sue forme. Dire no alla proliferazione delle armi e al loro commercio illegale. Ma ce n’è tanto! Ma ce n’è tanto!”.E abbondante è anche quel “dubbio” che, obietta con realismo Papa Francesco, “rimane” quando qualcuno spinge per dare la parola alle armi:“Questa guerra di là, questa di là, perché dappertutto ci sono guerre, è davvero una guerra per problemi o è una guerra commerciale per vendere queste armi nel commercio illegale?”. Papa Francesco si è appellato alle coscienze di cristiani, non cristiani, uomini e donne di buona volontà, perché facciano una scelta di campo in favore della “logica del servizio”, “non seguendo altri interessi se non quelli della pace e del bene comune”. E a tutti costoro ha rinnovato il grazie col quale aveva concluso la sera precedente le quattro ore della Veglia per la pace: “Ma l’impegno continua: andiamo avanti con la preghiera e con opere di pace! Vi invito a continuare a pregare perché cessi subito la violenza e la devastazione in Siria e si lavori con rinnovato impegno per una giusta soluzione al conflitto fratricida”.Quindi, come guardando a un drammatico atlante di guerra, Papa Francesco si è soffermato sui Paesi del Medio Oriente quasi uno ad uno. E ha pregato per il Libano, “perché trovi la desiderata stabilità e continui ad essere modello di convivenza”. Per l’Iraq, “perché la violenza settaria lasci il passo alla riconciliazione”. “Per il processo di pace tra Israeliani e Palestinesi, perché progredisca con decisione e coraggio”. E  “per l’Egitto, affinché tutti gli Egiziani,musulmani e cristiani, si impegnino a costruire insieme la società per il bene dell’intera popolazione. La ricerca della pace -ha detto – è lunga, e richiede pazienza e perseveranza. Andiamo avanti con la preghiera”.Prima di congedarsi dalla folla, Papa Francesco ha ricordato la Beatificazione di Maria Bolognesi, avvenuta ieri a Rovigo. “Spese tutta la sua vita – ha commentato – al servizio degli altri, specialmente poveri e malati, sopportando grandi sofferenze in profonda unione con la passione di Cristo. Rendiamo grazie a Dio per questa testimone del Vangelo”. Una serie di saluti sono stati indirizzati dal Papa ai vari gruppi presenti nella Piazza, tra cui i fedeli di Venezia, guidati dal patriarca mons. Francesco Moraglia.