Vita Chiesa
Beatificazione di Odoardo Focherini, morti in un lager tedesco
Sposo, padre di sette figli, assicuratore, presidente dell’Azione Cattolica di Carpi, giornalista, Focherini salvò 105 ebrei dalla deportazione. Morì nel campo di concentramento di Hersbruck nel 1944. Martire «in odium fidei», Focherini, ha detto mons. Cavina, «ha realizzato la vocazione di ogni uomo, quella di essere immagine di Cristo; da Lui si è fatto trasformare fino a dare la vita». Franco Miano, presidente dell’Azione Cattolica italiana, ha evidenziato «la straordinarietà» della «vita normale di Focherini», una «normalità che offre sempre a ciascuno la possibilità della santità».
Giornalista de «L’Avvenire d’Italia», la vita di Focherini offre «una lezione per i giornalisti di oggi», quella di «avere il coraggio di dire quello che c’è da dire con tutta la carità possibile; lezione civile oltre che cristiana». Lo ha suggerito Marco Tarquinio, direttore responsabile di «Avvenire», intervenendo questa mattina alla presentazione della beatificazione di Odoardo Focherini. Francesco Manicardi, giornalista e nipote di Focherini, citando Papa Francesco, ha ribadito come Odoardo sia «l’immagine più efficace di un cristiano non da salotto, ma da strada, da lavoro, da famiglia, uno che ha fatto della quotidianità uno straordinario dono». Persona «ammirabile ma soprattutto imitabile», ha aggiunto Manicardi, che nelle scuole di tutta Italia prosegue nell’opera di conoscenza e divulgazione del beato Focherini.