Vita Chiesa
Beni culturali ecclesiastici: mons. Giuliodori, «Operare insieme in sinergia»
«È del tutto evidente – ha affermato il presule – come la cura del patrimonio architettonico ecclesiastico, soprattutto quando la riferiamo ad un operazione così importante, complessa e delicata, quale il restauro dell’edificio di culto, va affrontata con piena consapevolezza e con l’attenzione a tenere attivi i molteplici luoghi del confronto, del dialogo, della formazione, sia all’interno della comunità cristiana che con le istituzioni pubbliche e, più in particolare, con quelle preposte alla tutela e conservazione dei beni culturali». Mons. Giuliodori ha parlato, poi, del «dovere morale di conservare e valorizzare i beni culturali come primaria e imprescindibile risorsa educativa».
Per il presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, si comprende «così come sia grande la responsabilità per la Chiesa e per il nostro Paese. Abbiamo l’inestimabile privilegio di avere un patrimonio unico al mondo da cui consegue la responsabilità che riguarda l’impegno di custodia, fruizione e valorizzazione dei beni culturali». Parlando delle sfide per il futuro, mons. Giuliodori ha precisato: «Appare urgente e quanto mai necessario dare maggiore qualità e più continuità all’azione della Chiesa sul versante dei beni culturali, sotto lo sguardo vigile e incoraggiante del vescovo. È necessario rendere sempre più efficace la rete di servizio che ogni diocesi è chiamata a realizzare: incaricati ed Uffici diocesani per i beni culturali ecclesiastici, Commissioni diocesane per l’arte sacra e i beni culturali composte da professionisti, esperti e preparati, collaborazione con uffici diversi, con l’Ufficio liturgico in primis, con l’economato, i consigli pastorali…». «Quella che stiamo vivendo – ha concluso il presule – è una grande sfida culturale e religiosa che possiamo affrontare solo operando insieme e in modo sinergico secondo le lungimiranti indicazioni che ci sono state offerte in questi anni dalla Santa Sede e dalla Cei».