Vita Chiesa
Card. Betori: «Un incontro tra fratelli vescovi»
«Un incontro tra fratelli vescovi», dominato dalla straordinaria «carica di umanità» del padrone di casa. È il «faccia a faccia» tra Papa Francesco e i vescovi della Toscana, in questi giorni a Roma per la «visita ad limina», nelle parole del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze e presidente della Conferenza episcopale toscana (Cet). Al centro dei colloqui, racconta il porporato al Sir, l’invito del Papa a fare pastorale stando accanto alla gente «così com’è».
Al termine dell’incontro, un appuntamento “ideale” – ma senza invito formale – a Firenze per il 2015. Con i 18 vescovi della Toscana, sono riprese in questi giorni le visite “ad limina” cominciate da Benedetto XVI, e che si concluderanno con la presenza del Papa alla prossima Assemblea della Conferenza episcopale italiana, in programma a maggio in Vaticano. Per i presuli, è stata la prima occasione di salutare – per primi – personalmente e singolarmente il nuovo Papa.
Cardinale Betori, come descriverebbe il “clima” del vostro incontro con Papa Francesco?
“Abbiamo ricordato a Papa Francesco il grande appuntamento della Chiesa italiana in programma a Firenze nel 2015, per il Convegno ecclesiale nazionale di metà decennio, all’interno del quale è prevista di norma la presenza del Santo Padre. Non era questo, però, il luogo e il momento di un invito ufficiale, che tra l’altro non potevo fare io, perché spetta alla Conferenza episcopale italiana rinnovare a Papa Francesco l’invito prima fatto a Benedetto XVI. Per quanto mi riguarda, ho dato idealmente al Papa un appuntamento lì, senza però formulargli un invito formale, perché ciò avrebbe significato scavalcare chi ha l’esclusiva titolarità per farlo. Altra raccomandazione del Papa, l’attenzione al laicato, soprattutto attraverso una formazione che ne valorizzi la missionarietà e la ministerialità”.