Vita Chiesa

Sede Vacante: P. Lombardi, ancora nessuna data d’inizio del Conclave

Padre Lombardi ha poi smentito quanto diffuso da un’agenzia che diceva: «I cerimonieri pontifici hanno prenotato una Messa Pro Eligendo Romano Pontifice nella Basilica vaticana lunedì pomeriggio, quindi il Conclave comincerà lunedì». Monsignor Piero Marini, maestro delle Cerimonie pontificie, ha precisato che «non c’è nessuna prenotazione fatta a suo nome per celebrare una Messa Pro Eligendo Romano Pontifice lunedì pomeriggio», compito che non spetta al maestro delle Cerimonie, ma al Collegio dei cardinali. «La notizia non ha nessun fondamento», ha commentato Lombardi, ricordando che «una Messa Pro Eligendo Romano Pontifice è una messa che tutti i sacerdoti possono dire in questi giorni, pregando lo Spirito Santo perché aiuti la Chiesa in questa situazione. Non è che ogni Messa Pro Eligendo Romano Pontifice sia la messa di inaugurazione del Conclave».

Oggi sono stati sorteggiati i nuovi tre membri che assistono il camerlengo per i prossimi tre giorni: il cardinale Raï, per l’ordine dei Vescovi; il cardinale Monsengwo, per l’ordine del Presbiteri, e il cardinale De Paolis, per l’ordine dei Diaconi.

Gli interventi di questa mattina sono stati 16 in totale, ha riferito padre Lombardi. A tenere i primi tre sono stati i responsabili dei tre dicasteri economici vaticani in carica fino al 28 febbraio: il cardinale Versaldi, prefetto della Prefettura per gli Affari economici, Calcagno, presidente dell’Apsa, e Bertello, presidente del Governatorato, in ottemperanza a quanto stabilisce la Costituzione apostolica «Pastor Bonus», al numero 171, paragrafo 2, dove si dice che il camerlengo, in occasione di Sede vacante, «deve provvedere a fare avere al Collegio cardinalizio relazioni, informazioni sullo stato patrimoniale ed economico della Santa Sede». L’intervento dei tre cardinali è stato «un intervento sintetico, a seconda delle loro competenze, una procedura rapida per poter dare un’informazione essenziale».

I «grandi temi» degli altri interventi, ha riferito padre Lombardi, «sono rimasti l’evangelizzazione, l’impegno della Chiesa nel mondo di oggi, la Santa Sede, i dicasteri della Curia romana, i rapporti con gli Episcopati, il profilo o le attese nei confronti del nuovo Papa», ma si è parlato anche «di dialogo ecumenico, di carità e di impegno della Chiesa nei confronti dei poveri». Nel lungo intervallo di oltre mezz’ora, c’è stato «un intenso colloquio e incontro tra i singoli cardinali», che «possono scambiarsi impressioni o prendere appuntamenti o organizzare la loro ulteriore ricerca di informazione».

Sono presenti anche le donne nel Conclave, ma solo «con funzioni di servizio», ha detto padre Federico Lombardi, rispondendo alle domande dei giornalisti. «Sono molte le persone che lavorano a Casa Santa Marta, che è nel recinto del Conclave», ha detto il portavoce vaticano, «mi pare sia normale che ci siano anche donne, presenti – come tutti gli altri che non sono cardinali – con funzioni di servizio». Per tutte le persone addette al Conclave, c’è anche un giuramento apposito, che avviene nella Cappella Paolina qualche giorno prima del Conclave.

Fervono, intanto, i lavori nella Cappella Sistina: anche oggi sono state proiettate per i giornalisti, nella sala stampa della Santa Sede, le immagini del Centro televisivo vaticano. È stato mostrato, in particolare, l’oscuramento delle vetrate proprio al limite della zona del Conclave, in modo tale che da fuori non si possa vedere distintamente all’interno dell’area che costituisce il Conclave. Poi sono state mostrate le operazioni di montaggio del pavimento. Domani saranno mostrate le stanze della Domus Sanctae Marthae, dove abiteranno i cardinali durante il Conclave. «Non ve le faccio vedere oggi – ha scherzato padre Lombardi – se no mi chiedete di nuovo quando comincia il Conclave». Il montaggio del camino per la fumata non è stato ancora stabilito, visto che non è stato ancora deciso l’inizio del Conclave.

Alla domanda se anche «Vatileaks» sia un argomento trattato nelle Congregazioni generali dei cardinali, padre Lombardi ha risposto in questi termini. «Che tra i cardinali si parli di questi argomenti, come di tanti altri argomenti importanti per la Chiesa, è assolutamente ovvio», ha spiegato il portavoce vaticano, ricordando che i porporati «si preparano per l’elezione informandosi e chiedendo le informazioni che ritengano utili». «Penso che parlino anche di questo – ha aggiunto con riferimento ad un articolo uscito oggi su un quotidiano italiano – e di molte altre cose, come l’evangelizzazione, la Santa Sede e i rapporti con gli Episcopati, la situazione della Chiesa nel mondo e i suoi problemi principali, l’ecumenismo». Per Lombardi «è pleonastico fare una lista dettagliata» degli argomenti. Quanto al «valore delle interviste anonime», il portavoce ha detto ai giornalisti: «Ognuno di voi ha il suo modo d leggerle, di interpretarle e di valutarle. Se la fonte è attendibile o l’informazione corretta, a voi la valutazione. Per un’intervista omologa apparsa mesi fa, avevo avuto modo di dire che le informazioni erano false, come era evidente». «Ognuno si assuma la responsabilità delle cose che dice, oppure non le dica», ha chiosato padre Lombardi.

«Spetta al Collegio cardinalizio assumersi la responsabilità e decidere una linea di condotta», in materia di riservatezza e di rapporti con la stampa, ma la riservatezza è comunque e sempre «un forte impegno morale», che consente di «conservare la libertà di coscienza e l’impegno a votare ciò che sembra il meglio davanti a Dio», ha detto ancora padre Lombardi, che nel briefing di oggi, smentendo le indiscrezioni di stampa secondo cui sarebbe stata letta, nelle Congregazioni, una «lista» in cui alcuni cardinali venivano accusati di aver violato la segretezza. Ci sono tre livelli del segreto, ha ricordato il portavoce vaticano: «Il livello di impegno del giuramento all’entrata del Conclave», che è «altissimo» e per il quale occorre regolarsi «graviter onerata conscientia»; il livello del giuramento prima delle Congregazioni, che «è serio, come tutti i giuramenti fatti sul Vangelo, ma che è da interpretarsi con maggiore flessibilità, fatto salvo tutto ciò che attiene all’elezione del Romano Pontefice». «Ciò non toglie però», ed è questo il terzo livello, «che il Collegio cardinalizio possa darsi regole di riservatezza più strette», ha puntualizzato padre Lombardi, ricordando a questo proposito che nelle Congregazioni che hanno preceduto lo scorso Conclave «i cardinali avevano detto pubblicamente che avevano votato all’unanimità di non dare interviste», andando quindi «al di là del giuramento» stesso.

«È molto normale e molto saggio che non si decida» ancora la data d’inizio del Conclave. Lo ha detto padre Lombardi, rispondendo alle domande dei giornalisti, spigando che i cardinali «devono arrivare a eleggere il Papa con una procedura precisa che prevede di entrare nella clausura stretta e di fare una votazione dopo l’altra, con un tempo stabilito e intenso, quattro votazioni al giorno». Ciò significa, in Conclave, «non avere più molto tempo per parlare e riflettere tra una votazione e l’altra». I cardinali, dunque, «devono arrivare a questo momento con tutte le informazioni utili per un giudizio maturo e responsabile per una cosa così importante, che fa stare la Chiesa con il fiato sospeso e che è il fine per cui sono stati fatti cardinali». Quella di oggi, che fa seguito alla rinuncia di un Papa, è per di più «una situazione abbastanza nuova», nella quale per il portavoce vaticano «è opportuno muoversi prudentemente». Il compito del decano del Collegio cardinalizio, inoltre, è quello di un «primus inter pares» che si pone «al servizio» del Collegio stesso, e non vuole «imporre un ritmo di marcia». La data, dunque, verrà decisa quando al Collegio sembrerà che ci sia «un sufficiente consenso di aver concluso» questa tappa «fondamentale» di pre-Conclave. Secondo il portavoce vaticano, è poco probabile che la data d’inizio venga decisa nella Congregazione di oggi pomeriggio.