Vita Chiesa

Studio Teologico di Camaiore, mons. Crociata: La comprensione del mondo è preliminare all’evangelizzazione

«Se c’è una prima lezione che viene dal Concilio, essa consiste nella realizzazione di un metodo sinodale di comunione ecclesiale. Là dove l’accento viene posto sul ruolo e sulla forma dei meccanismi decisionali, il Vaticano II mostra che l’istanza fondamentale è l’insieme delle condizioni che favoriscono un processo di formazione delle coscienze verso un giudizio condiviso e un consenso maturo». Lo ha detto, stamattina, mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, intervenendo all’inaugurazione del nuovo anno accademico lo dello Studio teologico interdiocesano «Mons. Enrico Bartoletti» a Camaiore (Lu). «Il primato di tale processo comunionale – ha chiarito il presule – discende dal primato dell’oggetto proprio del soggetto ecclesiale, e cioè l’annuncio e la comunicazione della salvezza in Cristo». Una seconda lezione può essere raccolta dal Concilio «con riferimento all’attenzione al destinatario che l’indole pastorale ha soprattutto messo in luce». Infatti, «l’annuncio del Vangelo cerca, insieme alla fedeltà alle origini, una forma adattata alla nostra epoca. La conoscenza e la comprensione del mondo del nostro tempo sono condizioni preliminari dell’evangelizzazione». Si tratta «di valutare correttamente le sfide attuali e di tenere presente il carattere contestuale dell’evangelizzazione».

Non è, ha sottolineato mons. Crociata, «la semplice ripetizione dell’evangelizzazione, ma una nuova evangelizzazione, nuova nell’ardore e nelle forme, capace di incrociare l’attenzione e le attese dei destinatari e di interpellarli». In un’epoca come questa è «importante aver cura di salvaguardare il patrimonio di fede, di dottrina e di tradizione ricevuto e di salvaguardarlo nella sua integrità; ma ciò può avvenire non attraverso il suo nascondimento, bensì attraverso il suo investimento nel circuito vitale della storia degli uomini e delle donne di questo tempo». «L’azione pastorale delle nostre Chiese – ha aggiunto il segretario generale della Cei – va maturando sempre più la coscienza che l’incontro con il Signore nella Chiesa deve compiersi raggiungendo la persona in situazione, negli ambiti di esistenza quotidiana in cui gioisce e soffre, fatica ed elabora cultura, lavoro e costruisce la città dell’uomo». Non a caso, «gli Orientamenti pastorali per il decennio indicano nell’educazione il compito originario da riscoprire per raggiungere la persona e accompagnarla nel suo singolarissimo ma anche umanissimo cammino verso una crescente umanizzazione destinata al pieno compimento in Cristo».