Vita Chiesa
Anglicani: la prima conferemza stampa del nuovo primate Justin Welby
«Sopraffatto e sorpreso, la prima reazione è stata di dire: ‘Oh no!’». Così durante la sua prima conferenza stampa da arcivescovo di Canterbury e leader di 77 milioni di anglicani, Justin Welby ha raccontato le sue emozioni quando la segretaria del primo ministro David Cameron gli ha telefonato per dirgli che sarebbe stato il successore di Rowan Williams. Justin Welby, che è l’arcivescovo numero 105, nella linea che risale a sant’Agostino di Canterbury, verrà installato ufficialmente a Canterbury il 21 marzo 2013. Per Williams il nuovo primate anglicano ha avuto parole di grande stima. «Uomo di spiritualità contagiosa, incredibile coraggio fisico e mentale», ha detto Welby, che ha definito il predecessore «uno dei più grandi arcivescovi di tutti i tempi». Ripensando al passato, dopo aver invitato tutti i presenti a una preghiera, il neo-arcivescovo ha reso omaggio alle esperienze che l’hanno formato, le società del petrolio, la Chiesa d’Inghilterra, la parrocchia di Nuneaton, le diocesi di Liverpool e Durham della quale è ancora vescovo. Welby è passato poi alle sfide del futuro parlando «di un momento chiave nella storia della Chiesa che ha grandi opportunità, forse nascoste, ma presenti» e di «fame spirituale». Welby ha parlato degli «eroi dimenticati» di questa Chiesa, «lo zoccolo duro dei parrocchiani che, in 16.000 chiese, contribuiscono con 22 milioni di ore di volontariato».
Il neo-arcivescovo di Canterbury ha anche detto di aver scritto ai primati anglicani che guiderà durante la «Lambeth Conference» del 2018 e ha ricordato che, tra 10 giorni, al Sinodo della Chiesa d’Inghilterra, voterà a favore delle donne vescovo invitando anche gli altri membri a fare altrettanto. Welby ha reso omaggio alla spiritualità benedettina e ignaziana e, in particolare, alla dottrina sociale della Chiesa cattolica che lo ha formato. «Sono del tutto ottimista – ha detto -, perché la grazia di Dio è più forte dei nostri più grandi fallimenti. La Provvidenza ha sempre aiutato me e mia moglie». Parlando della Chiesa ha detto che è importante che cresca e si adatti e che diventi un posto dove «possiamo non essere d’accordo pur rispettandoci a vicenda». Il nuovo leader degli anglicani ha ricordato che i problemi della sessualità sono uno dei nodi più difficili per la Chiesa. Ha condannato l’omofobia e si è detto a favore delle unioni civili ma contrario alle unioni tra persone dello stesso sesso. «Sono sempre contrario al linguaggio dell’esclusione – ha affermato -, perché dobbiamo ricordarci di Gesù e del suo amore per noi». Welby ha detto di essere stato influenzato da John Henry Newman, uno dei teologi più importanti della nostra epoca, e ha assicurato che si farà consigliare da vescovi con più esperienza di lui e dai primati quando ne avrà bisogno.