Vita Chiesa
A Lucca «vincono» i giovani
È stata insomma una scommessa vincente, la «due giorni» che la diocesi di Lucca ha dedicato ai giovani sabato 4 e domenica 5 maggio. Una festa non sciupata neppure dalla pioggia che ha accolto le centinaia di ragazzi provenienti da Viareggio e Camaiore, dalla Piana, dalla Mediavalle e dalla Garfagnana. Una festa fatta appunto di musica e canti nell’austera e insolita cornice di San Frediano, ma anche di riflessione e preghiera. La riflessione è iniziata nello stesso pomeriggio di sabato, nei tanti piccoli gruppi raccolti in tre punti diversi della città sotto le bandiere che contrassegnavano le tre diverse tematiche proposte. «La vita è adesso» (vita e senso)», «L’ombelico del mondo» (persone e società), «Hai un momento, Dio» (spiritualità) offrivano a loro volta tutta una serie di sottotematiche (dall’amore e sessualità alla globalizzazione, dall’amicizia e solidarietà al volontariato, dalla politica alla vocazione per la vita, dai comandamenti alla pace e via dicendo) che ciascun partecipante ha potuto liberamente scegliere per portare il proprio contributo ed ascoltare quelli degli altri. Dopo cena, poi, tutti sono tornati in San Frediano per altra musica e altri canti ma anche per ascoltare le parole di don Vittorio Chiari, reggiano, che ha raccontato le esperienze di recupero di giovani in difficoltà. Poi la serata è culminata, in modo ancor più originale, nel commovente monologo di un clown con il Crocifisso. Ed è proseguita con una veglia di preghiera nella non lontana chiesa di San Leonardo in Borghi.
Festa, riflessione e preghiera: tre aspetti di un’unica esperienza che si sono ripresentati all’indomani con la ripresa dei lavori nei gruppi di discussione, la visita ad alcuni luoghi della città e agli stands con proposte di impegno e collaborazione allestiti in San Cristoforo, la Messa conclusiva presieduta dall’Arcivescovo.
Il Forum aveva un titolo decisamente impegnativo: «Nessuno escluso». Non era, dunque, un invito rivolto esclusivamente ai giovani già più o meno impegnati in parrocchie o associazioni, ma a tutti. Anche attraverso uno strumento di «dialogo» moderno come Internet, grazie al sito www.dettotranoi.it, a disposizione per pareri e scambi di opinione solo apparentemente «virtuali». Uno strumento che resterà comunque a disposizione anche per il «dopo Forum», dato che il cammino continua. E perché possa proseguire per il meglio, ogni partecipante ha ricevuto un questionario da compilare, dal titolo emblematico («Fuori dai denti…»), per esprimere il proprio giudizio su tutti gli aspetti della «due giorni» e dire qualcosa «al mio Vescovo e per lui alla Chiesa». E «fuori dai denti» i giovani hanno ancora una volta detto quello che pensavano, senza mezzi termini, esprimendo alcune critiche ma anche tanti, sinceri apprezzamenti.
«Nessuno escluso ci ha detto don Vittorio Chiari è in fondo l’atteggiamento che Gesù ha avuto nei confronti degli uomini, non respingendo il pubblicano o la prostituta. E se oggi i ragazzi rifiutano Gesù è perché forse non siamo capaci di presentare loro il suo vero volto». E monsignor Tommasi, scambiando con noi qualche impressione sul clima dell’incontro, ha aggiunto: «Oggi le nostre parrocchie non sono più in grado di coinvolgere adeguatamente i giovani. Si tratta dunque di saperli ascoltare veramente per riuscire a fare proposte mirate che siano comprensibili». Il Forum, a quanto pare, c’è riuscito. O almeno, è stata una prima esperienza positiva in questo senso. Prossima tappa, un convegno fissato per giugno: ma intanto la discussione e la riflessione proseguiranno, anche grazie al sito. E se la Chiesa di Lucca ha scoperto nei suoi ragazzi una nuova ricchezza (mentre in città qualcuno ha scambiando il Forum per quello… dei no global, abbassando per paura la saracinesca del proprio negozio), anche i giovani partecipanti hanno certamente scoperto in maniera nuova la propria Chiesa. Grazie al lavoro dei tanti che hanno preparato questo momento, a cominciare dall’infaticabile don Lucio Malanca, ma grazie anche ad un vescovo che ha saputo viverlo umilmente, in ascolto, seduto non al posto d’onore ma quasi in un angolo, in disparte. «Sei forte! credevo tu fossi più vecchio, invece ci sei vicino. Grande!!!», gli ha scritto non a caso un ragazzo. E forse, tra i tanti ringraziamenti, è stato il più bello.