Vita Chiesa

Quando Teresa parlava con Gesù

Potrebbe essere vicina la beatificazione di Madre Teresa: gli atti del processo infatti sono già all’esame dalla Congregazione per le Cause dei Santi. L’inchiesta è durata due anni, tra il luglio del 1999 e l’agosto 2001, attraverso interviste ai testimoni oculari e la revisione dei documenti riguardanti la vita e le opere di Madre Teresa. Un lavoro che ha prodotto 80 volumi di materiale di circa 450 pagine ciascuno. Tra i documenti esaminati, spicca la lettera all’arcivescovo Ferdinand Périer del 13 gennaio 1947 in cui Madre Teresa chiede di poter lasciare il convento di Nostra Signora di Loreto per andare, povera tra i poveri, nei bassifondi di Calcutta. L’allora giovane suora di clausura spiega che la richiesta gli è venuta direttamente da Gesù nel corso di un ritiro spirituale. Una richiesta, scrive Madre Teresa, fonte di grande sofferenza, «ma quella Voce ha continuato a dirmi: “Rifiuterai?”». Questo e altri documenti sono raccolti nel libro di Saverio Gaeta Il segreto di Madre Teresa, Piemme, 195 pagine, euro 12,90.

di Stefano Zecchi«Se mai diverrò santa, sarò certamente una santa del “nascondimento”: mi assenterò in continuazione dal paradiso per recarmi sulla terra ad accendere la luce di quelli che si trovano nell’oscurità». Quando Madre Teresa faceva questa «promessa» ai futuri devoti, in una lettera del 1962 al proprio direttore spirituale, certamente non avrebbe mai pensato che – una quarantina di anni più tardi – la Chiesa avrebbe potuto beatificarla a tempo di record, a poco più di cinque anni dalla morte. Ma il processo di canonizzazione non è servito soltanto a mettere in risalto le virtù eroiche della fondatrice delle Missionarie della carità e a dichiarare avvenuta per sua intercessione la miracolosa guarigione dell’indiana Monika Besra. Fra la documentazione raccolta dal tribunale diocesano di Calcutta spiccano infatti gli inediti diari e lettere in cui Madre Teresa descriveva quanto le era accaduto a partire dal 1946, con la rilevazione che la sua attività caritativa non scaturì da un’improvvisa intuizione personale, per quanto nobile e profetica, ma fu ispirata da Gesù Cristo stesso, che dialogò a lungo con lei nel silenzio del cuore e la spronò a una sconvolgente scelta di vita.Queste straordinarie notizie, che gettano una luce nuova sulla vita della «mistica della carità», sono per la prima volta rese note e raccolte dettagliatamente nel volume Il segreto di Madre Teresa, scritto dal caporedattore di Famiglia Cristiana Saverio Gaeta, noto al grande pubblico per le biografie su papa Giovanni XXIII e su padre Pio da Pietrelcina. Nelle locuzioni interiori e nelle visioni che durarono per circa un anno e mezzo, la voce di Gesù Cristo interpellò accoratamente Madre Teresa: «Desidero suore indiane, vittime del mio amore, che siano Maria e Marta, che siano talmente unite a me da irradiare il mio amore sulle anime. Desidero suore libere, rivestite dalla mia povertà della Croce; desidero suore obbedienti, rivestite della mia obbedienza della Croce; desidero suore piene d’amore, rivestite della carità della Croce. Rifiuterai di fare questo per me?». La religiosa cercò più volte di tirarsi indietro, di suggerirgli affettuosamente scelte migliori, sentendosi ogni volta umoristicamente rispondere: «Tu sei, lo so, la persona più incapace, debole e peccatrice; ma proprio perchè sei così, desidero usarti per la mia gloria!». È un Gesù che non si limita a dirle quale missione intenda affidarle, ma le fa da vera e propria guida, spiegandole da quali luoghi cominciare: «Per l’iniziale formazione delle suore, Cossipore, che è un quieto e solitario posto e che è stato scelto da Nostro Signore. Per il secondo anno, Sealdah, dove le suore potranno fare pratica infermieristica», scriverà Madre Teresa all’arcivescovo Périer. E Cristo le indica persino che abito dovranno indossare le suore: «Ti vestirai con semplici abiti indiani, o piuttosto come si vestiva mia Madre, semplice e povera. Il tuo attuale abito è santo perchè è il mio simbolo. Il tuo sari diventerà santo perchè sarà il mio simbolo».

Con i suggerimenti del direttore spirituale, il gesuita Celeste Van Exem, e l’appoggio dell’arcivescovo di Calcutta, monsignor Ferdinad Périer, Madre Teresa riuscì a convincere anche la Congregazione vaticana per i religiosi della necessità di uscire dalle Suore di Loreto – alle quali si era aggregata sin dal 1928 – per dar vita a una nuova Società, cui Gesù Cristo stesso aveva dato il nome di «Missionarie della Carità». E da quel 16 agosto 1948, quando la religiosa lasciò il comodo convento di Loreto House per recarsi nei bassifondi di Calcutta a svolgere il proprio apostolato fra «i più poveri dei poveri», la congregazione si è via via diffusa – aggiungendo alle suore gli altri rami dei fratelli e dei padri – sino a raggiungere i cinquemila membri e le ottocento case presenti in 127 nazioni del mondo.

Nel libro di Saverio Gaeta sono tantissime altre le rivelazioni che illuminano aspetti finora totalmente sconosciuti della vita di Madre Teresa: dalle annotazioni sul proprio diario (che rendono vivi gli inizi della missione nelle zone più misere di Calcutta), alle lettere riservate al direttore spirituale (nelle quali narra la «notte oscura» in cui fu immersa per moltissimo tempo e che mostrano l’eroismo della fede che caratterizzò la sua esperienza religiosa), ai molteplici episodi inediti da lei raccontati alle consorelle e ai collaboratori e rivelati dai testimoni nel processo di canonizzazione.

Dalle pagine di questo volume, che si leggono tutte d’un fiato e che documentano un itinerario di fede e d’amore dal quale è impossibile non farsi emotivamente coinvolgere, scaturisce l’immagine viva e avvincente di una donna che, facendo il bene e rimboccandosi le maniche per aiutare gli altri, ha contemporaneamente offerto un nuovo senso di vita e un orizzonte più ampio a quanti vivono nel nostro difficile tempo. Per corroborare la devozione dei fedeli di Madre Teresa, un ampio capitolo riporta numerose testimonianze di grazie e di eventi prodigiosi raccolte in ogni parte del mondo, insieme con l’eccezionale racconto della miracolata Monika Besra, intervistata in esclusiva da Saverio Gaeta, primo giornalista al mondo ad averla potuta incontrare.