Vita Chiesa
Il Natale visto dal Camerun
Vi scriviamo, a pochi giorni dal Natale, una riflessione sulla vita qui a Bamenda. Per uno di noi (don Sergio) è già il terzo Natale trascorso in terra africana, per don Marco invece il primo. Una prima impressione, anche se piuttosto superficiale, è che attraverso i mass media, un po’ di consumismo sta penetrando anche nella nostra zona: fatte naturalmente le debite proporzioni, si dà molta importanza al vestito o alle scarpe nuove, ai regali o al mangiare. Spesso anche i genitori devono fare grossi debiti per non far mancare niente ai propri figli.
In città non si notano grandi arredi o luminarie: le città africane, di notte, sono buie e quasi senza pubblica illuminazione. C’è comunque, in molte persone, un’attenzione tutta particolare alla Parola di Dio che suscita sempre stupore ed è preludio a novità di vita. L’ascoltano e la meditano insieme nelle Piccole Comunità Cristiane nei quartieri, nelle famiglie o nelle celebrazioni liturgiche. Il Signore ci dà spesso dei piccoli segni di un lavoro che la Grazia opera nei cuori.
L’attesa del Natale si manifesta anche come attesa di giustizia: migliori salari, alimentazione, casa, lavoro. Molti dicono chiaramente: non vogliamo il sovrappiù, ma almeno ciò che è indispensabile per vivere come persone umane. Per la maggior parte delle persone, soprattutto giovani, non resta altra possibilità di sopravvivenza se non andare all’estero.