Vita Chiesa
Lucca, il vescovo Castellani si prepara a tornare in Toscana
Non poteva dire di no, monsignor Italo Castellani, alla richiesta del Papa di venire a Lucca: «La proposta mi è stata fatta sulla soglia della basilica di San Pietro, dopo la beatificazione di don Alberione: in un contesto del genere, la mia risposta non poteva che essere un sì convinto e sereno». Sorride, monsignor Castellani, ma il suo racconto testimonia la grande disponibilità con cui ha accolto l’invito a tornare in Toscana. Nato a Cortona nel 1943, per molti anni è stato parroco nel paese di Fratticciola, prima di diventare parroco della concattedrale di Cortona, poi Vicario Generale della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e direttore del Centro Nazionale Vocazioni. Nel 1997 ha lasciato la Toscana, per diventare Vescovo di Faenza-Modigliana. In Toscana torna dunque da Vescovo: dal prossimo 13 settembre – giorno della tradizionale processione lucchese della Santa Croce – affiancherà l’Arcivescovo di Lucca, Bruno Tommasi, fino al termine del suo mandato, previsto per il 14 gennaio 2005, giorno in cui compirà 75 anni.
Monsignor Castellani, quali sono le tappe del suo cammino di fede?
«La famiglia, la comunità parrocchiale e poi il seminario sono i tre luoghi in cui ho avuto la mia formazione cristiana di base imparando i fondamenti della preghiera, dell’ascolto, della carità. Ma la formazione presbiterale è una formazione permanente: il quarto ambiente di crescita e arricchimento è stata la parrocchia di Fratticciola, dove sono stato parroco per 14 anni. Un’esperienza viva di Chiesa locale, in cui ho sperimentato come il sacerdote sia pastore che conosce e ama le pecore del gregge che gli è affidato, cerca di essere per loro una guida sicura, e per loro è pronto a dare la vita».
Ha avuto anche una lunga esperienza al Centro Nazionale Vocazioni…
«Questo, continuando a raccontare la mia vita, è il quinto luogo di formazione, un servizio alla Chiesa italiana che mi ha permesso di conoscere meglio la mia vita come vocazione, per trasmettere questa verità ai giovani e alle famiglie»
E poi, sei anni da Vescovo. Cosa le hanno insegnato?
«Ho cercato di essere un vescovo vicino ai suoi preti, di condividere con loro le gioie, le ansie. Ho vissuto la visita pastorale, che mi ha portato nelle case, nelle fabbriche, negli ospedali oltre a farmi incontrare da vicino tutte le realtà ecclesiali. Al clero, ai consacrati, ai fedeli della Chiesa di Faenza devo dire il mio grazie, lo farò nel saluto che farò il 7 settembre».
Adesso la aspetta la Chiesa lucchese. Ha già avuto modo di conoscere la Diocesi?
«Ho avuto alcuni incontri, molto positivi: mi ha colpito ad esempio la serietà e l’impegno con cui i giovani preti curano la loro formazione. Ho un’ottima sintonia coll’arcivescovo Bruno, a cui ero legato già prima da un rapporto di stima e amicizia».
Quali saranno le sue priorità pastorali?
«Prima di tutto dovrò mettermi in ascolto della vita e dei bisogni della Diocesi. Credo poi che il primo impegno dovrà essere quello di dare continuità al cammino intrapreso con il Sinodo diocesano, le cui conclusioni attendono ora di essere coltivate e tradotte in vita ecclesiale. E poi l’attenzione al clero e alle vocazioni sacerdotali, che sono da sempre una mia priorità».
Ordinato sacerdote il 15 giugno 1969 e incardinato nella Diocesi di Cortona (dal 1986 unita ad Arezzo e Sansepolcro), conseguì la Licenza in Sacra Teologia pressola Pontificia Università Lateranense. Iscrittosi all’Università di Trento, nel 1973 vi ottene la laurea in Scienze Sociali. Nello stesso anno, conseguì anche l’abilitazione all’insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche. Parroco a Fratticciola dal 1973 al 1987, fu poi parroco della Concattedrale di Cortona, fino al 1995. Nel frattempo, dal 1982 al 1987, ricevette anche l’incarico di docente di Pastorale presso la Pontificia Università Lateranense, a Roma.
Dal 1987 al 1995 è Vicario episcopale per la Pastorale e in seguito Vicario Generale della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Negli stessi anni è stato anche Direttore del Centro Nazionale Vocazioni. Il 19 aprile 1997 fu nominato Vescovo della Diocesi di Faenza – Modigliana. Come membro della Conferenza Episcopale dell’Emilia – Romagna, è stato Delegato regionale per la Pastorale Vocazionale e i Seminari. Come membro della Conferenza Episcopale Italiana è Presidente della Commissione Episcopale per il Clero e la Vita Consacrata, della Commissione Mista Vescovi – Religiosi – Istituti Secolari e del Centro Nazionale Vocazioni.