Vita Chiesa
Il vescovo Savio e la Toscana un legame mai interrotto
Anche il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha voluto ricordare in un messaggio alla famiglia «le non comuni doti di umanità e impegno pastorale» di monsignor Savio.
Innanzitutto che non mi è mai successo di incontrare una persona ammalata, così lucidamente consapevole dell’avvicinarsi della sua fine (appena entrato mi disse che i medici non prevedevano un prolungamento della sua vita oltre qualche giorno) e così lucidamente motivata ad affrontare questo momento drammatico, con una fede molto forte, con una decisione sofferta e sempre sottoposta agli assalti dell’angoscia e della paura, ma capace di superarli e di orientare tutta la vita all’incontro con il Signore.
È stato anche per me un momento di grande esperienza di vita cristiana e di questo rimarrò grato per sempre al Vescovo Vincenzo.
Devo ricordare anche la commovente richiesta di perdono che lui ha rivolto tramite me alla Chiesa di Livorno, per quello in cui può avere mancato, quello in cui può essere stato meno attento e generoso.
Mi piace poi ricordare il suo legame ancora così stretto e vivo con la gente di Livorno, con la diocesi, che per tanti anni ha servito. Ha ricordato nomi e cognomi, situazioni e circostanze, dandomi la testimonianza di una memoria così viva e affettuosa nei confronti della realtà di Chiesa che aveva servito! Nonostante la difficoltà del nostro colloquio, dovuta alla respirazione artificiale, sii è intrattenuto volentieri con me a parlare per ricordare i tanti legami personali e le esperienze che aveva vissuto a Livorno in questo periodo non breve della sua vita e del suo ministero sacerdotale e episcopale.
«Don» Vincenzo Savio, il vescovo che non ha perso il sorriso
MORTO A BELLUNO MONSIGNOR VINCENZO SAVIO, GIA’ AUSILIARE DI LIVORNO