Vita Chiesa
Settignano, i «Figli di Dio», la creazione di don Barsotti
Tra le comunità monastiche toscane, un posto di rilievo spetta alla Comunità dei figli di Dio fondata da don Divo Barsotti nel 1955 nei pressi di Settignano, sulle colline di Firenze, in una casa intitolata alla più alta espressione del monachesimo russo: San Sergio.
Il carisma della Comunità è vivere in mezzo al mondo una spiritualità di carattere monastico, basata sul primato dell’esercizio delle virtù teologali (fede, speranza, carità) e sul primato dei valori contemplativi del silenzio e della preghiera anche in un mondo così caotico.
La Comunità, che ha avuto il riconoscimento canonico dell’arcivescovo di Firenze come associazione pubblica di fedeli, è strutturata in quattro rami: del primo fanno parte anche le persone sposate che si impegnano soprattutto nella preghiera; il secondo riguarda gli sposati ma con voti di povertà, obbedienza e castità matrimoniale; al terzo accedono coloro che emettono anche i voti di castità perfetta e vivono nel mondo; il quarto riguarda i «fratelli» e le «sorelle» che vivono una forma di vita monastica.
I «fratelli» sono suddivisi tra le loro tre case: quella «madre» di San Sergio a Settignano, quella del Santuario della Madonna del Sasso, sempre in Toscana, e quella di San Gregorio a Vigliano Biellese, in Piemonte. Le «sorelle» vivono tutte in Toscana: a Settignano (Casa della Trasfigurazione e Casa delle Beatitudini) e a San Donato in Poggio. Don Barsotti, che ha da poco compiuto 90 anni, ha già da tempo lasciato la responsabilità di superiore generale a padre Serafino Tognetti.