Vita Chiesa
La Toscana invade Lourdes
Settembre è stato, per l’Unitalsi toscana, il mese più intenso: dopo il pellegrinaggio della Diocesi di Firenze, che ha portato a Lourdes quasi mille pellegrini guidati dal cardinale Ennio Antonelli e dal vescovo ausiliare Claudio Maniago, la settimana scorsa è stata la volta del pellegrinaggio regionale: millesettecento persone, quattro aerei speciali partiti da Pisa e da Grosseto, due treni, uno che ha raccolto i pellegrini a Siena, Firenze e Prato e uno che ha fatto sosta lungo la costa: Grosseto, Massa Marittima, Pisa. In questi giorni, poi, si conclude il pellegrinaggio nazionale, che ha portato al santuario francese 28 mila persone, tra le quali anche molti toscani.
«Un mese ricco di impegni, ma anche di soddisfazioni» afferma il presidente regionale dell’Unitalsi Mario Coda Nunziante. Il pellegrinaggio regionale in particolare è stato piuttosto complesso da organizzare, è stata fatta la scelta di organizzare molti mezzi di trasporto diversi per poter raccogliere i pellegrini in più punti, in modo da facilitare la partecipazione da tutte le zone della Toscana. «Non è stato semplice – commenta Coda Nunziante – ma alla fine è stata un’esperienza molto bella: per una settimana a Lourdes si è sentito parlare toscano in una grande varietà di dialetti».
Ad accompagnare ammalati, dame e barellieri, anche quattro vescovi: il vescovo emerito di Volterra Vasco Bertelli, che è anche assistente regionale dell’Unitalsi, e i vescovi di Pitigliano-Sovana-Orbetello Mario Meini, di Massa Marittima-Piombino Giovanni Santucci, di Grosseto Franco Agostinelli. «Abbiamo vissuto celebrazioni di grande intensità – prosegue il presidente – mi ha colpito soprattutto l’adorazione eucaristica, vissuta nel silenzio e nel raccoglimento nonostante il numero così alto di partecipanti: segno che la preparazione è stata buona, e la disposizione d’animo dei pellegrini era quella giusta per vivere questi giorni nel migliore dei modi».
Ogni viaggio a Lourdes segue uno schema prefissato di celebrazioni, liturgie, momenti di preghiera: ma ogni viaggio ha anche un proprio volto. Il pellegrinaggio regionale, in particolare, è stato contrassegnato dalla proiezione, fatta in orari diversi per dare modo a tutti di partecipare, della «Passione», il film di Mel Gibson di cui si è tanto parlato l’anno scorso. Al termine, una tavola rotonda guidata da don Adorno La Monaca, parroco di Porto Ercole, sul Monte Argentario, che ha invitato vari relatori a dare un commento, una testimonianza. «Il film ci ha dato l’occasione di parlare della sofferenza patita da Gesù, che dà senso alle nostre sofferenze. Lourdes serve anche a questo: pensiamo di essere soli con il nostro dolore, e invece andando verso la grotta troviamo il conforto dei fratelli e della preghiera».