Vita Chiesa

La «Lettera» sull’Eucarestia

All’inizio del “ventisettesimo anno di ministero petrino”, Giovanni Paolo II propone a tutta la Chiesa di vivere “in modo specialissimo” un anno dedicato all’Eucaristia. Lo fa con una lettera apostolica – “Mane Nobiscum Domine” (“Rimani con noi, Signore”) – presentata l’8 ottobre a Roma nella quale spiega: “Non chiedo che si facciano cose straordinarie, ma che tutte le iniziative siano improntate a profonda interiorità”. L’Anno dell’Eucaristia – che andrà dall’ottobre 2004 all’ottobre 2005 – si inserisce in un lungo percorso spirituale tracciato dal Papa stesso per la Chiesa, in preparazione del Grande Giubileo dell’Anno 2000. In questo contesto, l’Eucaristia si staglia innanzitutto come “mistero di luce”, aprendo “ai fedeli i tesori della Scrittura”. Ma perché “la Parola di Dio tocchi la vita e la illumini”, occorre che la proclamazione avvenga con cura e preparazione. Nella lettera, il Papa chiede più volte che la messa sia celebrata “decorosamente, secondo le norme stabilite”, avendo cura di testimoniare la presenza reale di Cristo “con il tono della voce, con i gesti, con i movimenti, con tutto l’insieme del comportamento”.Pubblichiamo il testo dell’intervento del card. Francis Arinze, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, durante la conferenza stampa di presentazione della Lettera (8 ottobre 2004).

Nella Messa Solenne davanti alla Basilica del Laterano, nella Solennità del Corpo e del Sangue di Cristo, il 10 giugno 2004, il Santo Padre annunciò l’Anno dell’Eucaristia, da celebrarsi tra l’ottobre 2004 e l’ottobre 2005 in tutta la Chiesa. Ora ci dà una Lettera Apostolica bella e incisiva, Mane nobiscum Domine, per aiutare e guidare la Chiesa a celebrare questo speciale anno con il massimo frutto.

La Lettera ha una introduzione, quattro capitoli e una conclusione.

Introduzione

Nell’introduzione il Santo Padre assume l’icona dei due discepoli sulla via verso Emmaus come filo conduttore dell’intera Lettera Apostolica. Dopo aver spiegato come l’Anno dell’Eucaristia si pone nel solco del Concilio Vaticano II e del Grande Giubileo dell’anno 2000 (capitolo I), il Sommo Pontefice mette a fuoco più specificamente l’Eucaristia come mistero di luce (capitolo II); come sorgente e manifestazione di comunione (capitolo III) e come principio della missione (capitolo IV).

L’Anno dell’Eucaristia vedrà la Chiesa particolarmente impegnata a vivere il mistero della Santa Eucaristia. Gesù continua a camminare con noi e a introdurci ai misteri di Dio aprendoci al significato profondo delle Sacre Scritture. Al vertice dell’incontro, Gesù spezza per noi il “pane di vita”.

Molte volte durante il suo Pontificato il Papa Giovanni Paolo II ha invitato la Chiesa a riflettere sulla Santa Eucaristia seguendo l’insegnamento dei Padri della Chiesa, dei Concili Ecumenici e dei suoi predecessori. Ha fatto questo largamente lo scorso anno nella Lettera Enciclica Ecclesia de Eucharistia. La presente Lettera Apostolica invita la Chiesa a riprendere in mano quell’Enciclica.

Il Santo Padre menziona due eventi principali che illuminano e scandiscono l’inizio e la fine dell’Anno dell’Eucaristia: il 48E Congresso Eucaristico Internazionale, che si terrà a Guadalajara, Messico, la prossima settimana dal 10 al 17 ottobre, e la undicesima Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi, che si svolgerà in Vaticano dal 2 al 29 ottobre 2005. Aggiunge anche la Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Colonia dal 16 al 21 agosto 2005.

Il Santo Padre affida la celebrazione dell’anno dell’Eucaristia alla cura pastorale dei Vescovi. La profondità del mistero eucaristico è tale che l’Anno dell’Eucaristia non solo non interferisce con i programmi pastorali di ciascuna chiesa particolare o Diocesi, ma piuttosto li illumina efficacemente. È così perché il Mistero Eucaristico è la radice, il fondamento e il segreto della vita spirituale di ciascun discepolo di Cristo come di ogni iniziativa della Chiesa locale. Pertanto si tratta di accentuare la dimensione Eucaristica in tali iniziative o programmi pastorali.

Capitolo I: Nel solco del Vaticano II e del Giubileo.

Il Santo Padre sottolinea che l’Anno dell’Eucaristia esprime fortemente la focalizzazione su Gesù Cristo e la contemplazione del suo volto che sta caratterizzando il cammino pastorale della Chiesa specialmente a partire dal Concilio Vaticano II. In Cristo, la Parola fatta carne, non solo ci è rivelato il mistero di Dio, ma ci è anche svelato il mistero dell’uomo.

Giovanni Paolo II sviluppò questo tema nella sua prima Enciclica, la Redemptor hominis. Lo riprese poi nella Tertio Millennio adveniente, nel 1994, per preparare la Chiesa al Grande Giubileo del 2000. In questo documento egli disse che il Giubileo sarebbe stato un anno “intensamente eucaristico” (TMA 55). Il filo eucaristico continua in altri documenti, come nella Dies Domini e specialmente nella Novo Millennio ineunte, la Lettera Apostolica “programmatica” per il terzo Millennio, e nella Rosarium Virginis Mariae, la Lettera Apostolica con la quale fu inaugurato l’Anno del Rosario il 16 ottobre 2002. Fu nel cuore di tale anno che il Santo Padre ci diede quella perla di Enciclica che è la Ecclesia de Eucharistia, firmata il 17 aprile 2003 nella solenne celebrazione della Messa in Cena Domini del Giovedì Santo. Lascio al Segretario della Congregazione, l’Arcivescovo Domenico Sorrentino, di approfondire il discorso su questa bella e attraente genesi dell’Anno dell’Eucaristia nel Pontificato di Giovanni Paolo II, sempre con Gesù Cristo al centro dell’attenzione.

Capitolo II: L’Eucaristia mistero di Luce

L’Eucaristia è mistero di luce per molte ragioni. Gesù parla di se stesso come “luce del mondo” (Gv 8, 12). Nell’oscurità della fede, l’Eucaristia si fa per il credente mistero di luce perché lo introduce alle profondità del mistero divino. La celebrazione eucaristica nutre il discepolo di Cristo con due “mense”, quella della Parola di Dio e quella del Pane di Vita. Nella prima parte della Messa, le Scritture sono lette in modo che possiamo essere illuminati e i nostri cuori possano ardere. Nell’Omelia, la Parola di Dio è illustrata e attualizzata per la vita del cristiano nel nostro tempo.

Quando le menti sono illuminate e i cuori ardono, i segni parlano. Nei segni eucaristici, il mistero è in qualche modo aperto agli occhi dei credenti. I due discepoli di Emmaus riconobbero Gesù nello spezzare il pane.

La Santa Eucaristia è un banchetto. Ma questo è primariamente e profondamente un banchetto sacrificale: noi annunciamo la morte del Signore; proclamiamo la sua risurrezione e aspettiamo la sua venuta nella gloria.

L’Eucaristia è Cristo realmente e sostanzialmente presente. Questo mistero deve essere celebrato con grande fede, secondo le norme liturgiche stabilite. L’Anno dell’Eucaristia che sta per cominciare è un tempo propizio per studiare attentamente l’Institutio Generalis, ossia l’Ordinamento generale del Messale Romano nella terza Editio typica e nutrire i fedeli con una ricca catechesi.

I nostri modi di celebrare la Messa devono manifestare la nostra viva consapevolezza della presenza reale di Cristo. Non devono essere dimenticati i momenti di silenzio. Lunghi periodi di adorazione di Gesù presente nel tabernacolo dimostreranno il nostro amore per lui. L’adorazione del Santissimo Sacramento fuori della Messa deve essere quest’anno un impegno speciale delle parrocchie e delle comunità religiose. In particolare bisogna porre l’accento sulla riparazione, la contemplazione, la meditazione biblica e cristocentrica. La solennità del Corpo e del Sangue di Cristo va celebrata, anche con la processione, come una proclamazione della nostra fede eucaristica.

Capitolo III: Eucaristia, sorgente e manifestazione di comunione.

I discepoli di Emmaus pregarono il Signore di rimanere “con” loro (cf Lc 24, 29). Gesù fece di più. Egli diede se stesso nella Santa Eucaristia per rimanere “in” loro: “Rimanete in me e io in voi” (Gv 15, 4). La comunione eucaristica è una intima compenetrazione tra Cristo e colui che si comunica. La comunione eucaristica promuove anche l’unità tra coloro che si comunicano. San Paolo dice ai Corinzi: “Poiché c’è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane” (1 Cor 10, 17).

L’Eucaristia manifesta anche la comunione ecclesiale e chiama i membri della Chiesa a condividere i loro beni spirituali e materiali. Questa comunione ecclesiale è splendidamente manifestata dal Vescovo che celebra con il suo presbiterio nella chiesa cattedrale, con la partecipazione piena del popolo di Dio.

In questo anno dell’Eucaristia bisognerà dare speciale importanza alla messa domenicale in parrocchia.

Capitolo IV: Eucaristia, principio e progetto di missione.

I due discepoli di Emmaus, dopo aver riconosciuto il Signore, “partirono senza indugio” (Lc 24, 33) per comunicare la bella notizia. L’incontro con Gesù nell’Eucaristia spinge la Chiesa e ciascun cristiano a testimoniare, a evangelizzare. Dobbiamo rendere grazie al Signore e non esitare a mostrare la nostra fede in pubblico. L’Eucaristia ci spinge a mostrare solidarietà verso gli altri, rendendoci promotori di armonia, di pace, e specialmente di condivisione con i bisognosi. L’Anno dell’Eucaristia deve condurre le comunità diocesane e parrocchiali a un particolare interessamento per le varie manifestazioni della povertà nel mondo, come la fame e le malattie, specialmente nelle nazioni in via di sviluppo, la solitudine degli anziani, la disoccupazione e le sofferenze degli immigrati. Questo criterio di carità sarà il segno dell’ autenticità delle nostre celebrazioni eucaristiche.

Conclusione

Il Santo Padre prega perché questo anno dell’Eucaristia possa essere per tutti una occasione preziosa per una rinnovata consapevolezza dell’incomparabile tesoro che Cristo ha affidato alla sua Chiesa.

Spetta ai Pastori delle chiese locali elaborare specifiche iniziative. La Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti offrirà utili suggerimenti e proposte. Il Santo Padre non chiede cose straordinarie, ma piuttosto che tutte le iniziative siano segnate da grande profondità spirituale. Una priorità deve essere data alla Messa domenicale e all’Adorazione Eucaristica fuori della Messa.

Il Papa esorta tutti i membri della chiesa – Vescovi, sacerdoti e altri ministri, seminaristi, persone di vita consacrata, fedeli laici, in particolare i giovani, a fare la loro parte per il buon esito di questo Anno Eucaristico. Prega la Vergine Maria alla quale la Chiesa guarda come al suo modello, perché sia imitata anche nel suo rapporto con questo Santissimo Mistero.

Mentre la Chiesa entra nell’Anno dell’Eucaristia, in questa bella Lettera Apostolica Mane nobiscum Domine, firmata il 7 Ottobre 2004, troviamo la nostra guida, la lampada che ci illumina, la nostra stella, l’incoraggiamento e l’indicazione del nostro cammino.

(fonte: www.vatican.va)

Il testo integrale della Lettera Apostolica per l’anno dell’Eucarestia