Vita Chiesa

Ringraziare Dio: come, e di cosa?

Il titolo della nostra riflessione della scorsa settimana era un invito e un augurio: «Ringraziamo Dio, saremo più felici». Ma, potremmo ancora chiederci, di che cosa ringraziare, e come?

Se guardiamo ai santi ci accorgiamo di quanto grande fosse in loro la consapevolezza che nella vita tutto è dono e quanto viva la propensione al ringraziamento per ogni bene accolto dalle mani di Dio. Infatti «Che cosa mai possiedi che tu abbia ricevuto? E se l’hai ricevuto, perché te ne vanti come non l’avessi ricevuto?» (1 Cor 4,7). La nostra realtà, l’esistenza stessa ci è stata data e ogni giorno la accogliamo come dono gratuito!

«Tra gli altri benefici, che abbiamo ricevuto ed ogni giorno riceviamo dal nostro Donatore, il Padre delle misericordie, per i quali siamo molto tenute a rendere a Lui glorioso vive azioni di grazie, grande è quello della nostra vocazione.Il Figlio di Dio si è fatto nostra via» (S. Chiara, Testamento).

Ecco il punto: la vita che ci è stata trasmessa è dono e vocazione allo stesso tempo, una vocazione che per il battesimo e la comunione con Cristo che ne deriva – qualunque sia la nostra scelta specifica – passa per il Figlio di Dio fatto uomo.

Il santo Padre Giovanni Paolo II nella recentissima lettera sull’Eucarestia, ce lo ha ricordato: «In Gesù, nel suo sacrificio, nel suo “sì” incondizionato alla volontà del Padre, c’è il “sì”, il “grazie” e l’“amen” dell’umanità intera (…) Questo riferimento trascendente, che ci impegna a un perenne “grazie” – ad un atteggiamento eucaristico appunto – per quanto abbiamo e siamo, non pregiudica la legittima autonomia della realtà terrene, ma le fonda nel modo più vero…» (Mane nobiscum, Domine, 26).

Rendere grazie al Padre mediante il Figlio, andare a lui nella restituzione piena di noi stessi, un gioioso rendimento di grazie: non è questo lo spirito che attingiamo nell’Eucarestia e che, superando spesso la nostra stessa capacità di comprensione, forma la nostra fisionomia di uomini e credenti?

«Onnipotente, altissimo, santissimo e sommo Dio, Padre santo e giusto, Signore Re del cielo e della terra, per te stesso ti rendiamo grazie… E ti rendiamo grazie, perché, come tu ci hai creato per mezzo del tuo Figlio, così per il vero e santo tuo amore, col quale ci hai amato, hai fatto nascere lo stesso vero Dio e vero uomo dalla gloriosa sempre Vergine beatissima santa Maria, e per la croce, il sangue e la morte di Lui ci hai voluti liberare e redimere… E poiché tutti noi miseri e peccatori non siamo degni di nominarti, supplici preghiamo che il Signore nostro Gesù Cristo Figlio tuo diletto, nel quale ti sei compiaciuto, insieme con lo Spirito Santo Paraclito ti renda grazie, così come a te e ad essi piace, per ogni cosa, Lui che ti basta sempre in tutto e per il quale a noi hai fatto cose tanto grandi. Alleluia» (San Francesco, Regola non boll.).a cura delle Clarisse di San Casciano Val di Pesa