Vita Chiesa

Anche l’albero di Natale ha molto da dirci

DI DON FRANCESCO SENSINIAscolto questo breve dialogo all’uscita da una chiesa. «Hai visto come viene bello e grande il presepio?» Dice la mamma alla sua bambina. «E l’albero dove lo fanno?» Domanda la figlia incuriosita. «L’albero non si fa in chiesa, non c’entra niente con Gesù» risponde la mamma. «E perché allora noi lo facciamo in casa?» Silenzio. La mamma non sa rispondere.

Quella dell’albero di Natale è una bella tradizione. Non c’è piazza di una città dove non brilli per le luci e per gli ornamenti un albero di Natale. Ma è proprio vero che con Gesù non c’entra niente?

Sì! con Gesù non c’entra niente (almeno per ora!) ma c’entra suo Padre. Nel senso che quando nell’Europa del Nord si diffuse l’uso di preparare delle sacre rappresentazioni, per le persone più semplici, che riproponevano alcuni brani significati della Bibbia, nel periodo dell’Avvento fu scelta come pagina da rappresentare quella sulla creazione contenuta nel libro della Genesi. E per simboleggiare quindi l’albero della «conoscenza del bene e del male», data la regione e la stagione si prese un abete (pianta sempreverde) a cui si appesero dei frutti.

L’albero dunque nasce come segno del progetto di Dio. Da questa tradizione «biblica» si giunse via via all’albero di Natale ricoperto di luci per rappresentare Gesù, vincitore delle tenebre. Ora l’albero della «conoscenza del bene e del male» che Dio aveva posto nel «paradiso» e che era oggetto di proibizione voleva, secondo l’autore sacro, ricordare, imprimere bene nella mente e nello spirito dell’uomo che nella vita ci sono dei limiti. L’uomo non deve mai dimenticare di essere una creatura: mai sostituirsi al creatore. Questa è la proibizione «paterna» di Dio: uomo, non oltrepassare i tuoi limiti, moriresti, perderesti te stesso. Non saresti più uomo. Scienza, non oltrepassare i tuoi limiti. Moriresti, non saresti più scienza. Chiesa, non oltrepassare i tuoi limiti, moriresti. Non saresti più Chiesa… e così via per ogni dimensione della vita.Non si avverte oggi il disorientamento per una mancanza di limiti? Non si vive oggi il disagio per una incapacità di stabilire e quindi di giudicare il bene e il male?

Oggi forse diviene più significativo l’albero del presepio. L’albero mi richiama tutta la vita di Gesù, il presepio solo il momento della sua nascita. È proprio vero dunque che Gesù non c’entra niente con l’albero?