Vita Chiesa

E l’angelo disse: «Non temere»

«Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”» (Lc 1,26-28).

Sì, il Signore è con te, Vergine immacolata, che per singolare privilegio non sei stata neppure sfiorata dall’ombra del peccato.

Il Signore è con te in modo assoluto poiché ti ha sognata e creata piena di grazia, totalmente salva: l’abisso del male legato al serpente antico, le tenebre della paura sopraggiunte con il peccato, il freddo della solitudine dell’uomo senza Dio, in te, alba del felice riscatto, per sempre sono fugati.

Il Signore è con te, Vergine immacolata, perché noi possiamo essere con lui, Dio con noi per sempre, in modo definitivo.«A queste parole ella rimase turbata e si domandavano che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio”» (Lc 1,29-30).Nella silente nudità della tua piccolezza innocente, o Vergine, rimani turbata. Ma non temere: nel Figlio che nascerà da te, l’Amore fatto carne, il timore è vinto per sempre. Non temere: ad altri grandi della storia sacra – da Abramo (cfr. Gn 15,1) a Giosuè (cfr. Gs 1,9) – e poi, attraverso i profeti, all’intero popolo d’Israele era stato annunciato (cfr. Is 41,13; Ger 30,10), ma in nessuno come in te la promessa è realizzata. Il cammino dei secoli, in lenta progressione verso la salvezza, giunge a compimento: la distanza della creatura dal Creatore è colmata, grazie a te che nel tuo grembo accogli Cristo nostra pace.Non appena l’angelo ti avrà rassicurata cadrà ogni resistenza, e l’Onnipotente diverrà fragile bambino.

L’angoscia, il freddo, l’oscurità avranno l’ultimo sussulto davanti all’Uomo Dio che vincerà la morte. È giunto il giorno.

Non temere, oggi, nell’annunzio natalizio; e neppure domani sotto la croce, dove starai, libera dal timore, trafitta dal dolore.

Non temere: l’alba della risurrezione è inizio di vita nuova.Allora ogni notte dell’umano dolore sarà illuminata e la luce del Verbo sarà data a quanti si apriranno ad accoglierla. L’invito è per tutti: «Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore» (Is 2,5).a cura delle Clarisse di San Casciano Val di Pesa