Vita Chiesa

Giovani e vecchi, differenze e somiglianze

DI DON FRANCESCO SENSINI«Lo avevo sempre detto… con i giovani ci vogliono i giovani!» «Ti sbagli, è l’esperienza che conta! E un giovane ne ha troppo poca!» Registro queste due battute nell’attesa del medico, in ambulatorio. Uno dei due «pazienti» sta mostrando all’altro un articolo di giornale che riporta i dati di una ricerca sulla scuola confermandone il suo progressivo e inesorabile invecchiamento. E legge: «La scuola ha bisogno di insegnanti fortemente motivati e protesi verso il futuro più che verso il passato».

Passato e futuro… parole chiare. Mi sento anch’io coinvolto, pur non partecipando al dialogo, semplicemente per il fatto che mi hanno sempre insegnato che il passato (i vecchi) è la garanzia del futuro (i giovani). Non c’è futuro dove si dimentica il passato. E ho sempre creduto che fosse il tempo quello che permetteva agli uomini di acquistare saggezza ed equilibrio. È forse per questo che si rappresenta Dio sempre come vecchio?

Istintivamente penso alla tragedia dell’Olocausto che ancora è viva solo perché ci sono testimoni che ne hanno fatto esperienza. C’è una bella differenza tra leggere o vedere filmati di quei fatti e sentirli raccontare! Nessun «mezzo» può sostituire la passione dell’uomo! Nessuna tecnica può eguagliare il calore dell’uomo.

I due continuano. «Io lo vedo con i miei nipoti più grandi, certe volte proprio non li capisco. Sembra che parlino un’altra lingua». «Qui sono d’accordo con te – risponde l’altro – spesso infatti anche i miei mi domandano in che mondo vivo!» Ecco – mi dico – due generazioni a confronto.Per formazione professionale mi vengono subito in mente le parole di Gesù nel vangelo di Matteo: «A chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto».

Poi tornando alla realtà mi domando: Quali sono le differenze, quali le somiglianze? I vecchi sono cresciuti con i valori e i giovani stanno crescendo con la pubblicità? I vecchi guardavano la sostanza e i giovani guardano l’apparenza? I vecchi avevano il senso del dovere e i giovani hanno il senso del piacere? I vecchi erano obbedienti e i giovani sono ribelli? I vecchi erano condizionati e i giovani sono liberi?

Sto cercando di rispondere dentro di me alle domande quando arriva il dottore. Ma… non è lui, è un giovane che lo sostituisce. Un medico giovane… molto giovane. I due si guadano, non dicono nulla, ma esprimono la stessa impressione di meraviglia con una punta di «sfiducia» e di «speranza» allo stesso tempo. Avanti a chi tocca.