Vita Chiesa
Una Quaresima di silenzio per ascoltare il bisogno di Dio
«Uno dei vangeli che ascoltiamo nelle domeniche di Quaresima è quello di Marco 1, 12- 15 dove leggiamo: “Lo Spirito Santo spinse Gesù nel deserto”. Queste parole ci dicono che Gesù, nel suo cammino di uomo, ha avuto bisogno di vivere l’esperienza del deserto. Questo perché il deserto è uno di quei beni di cui l’uomo non può fare a meno: se vuol restare uomo! Gesù spesso cercava la solitudine: prima della istituzione dei dodici Apostoli, passò l’intera notte in preghiera; dopo una intensa giornata passata a Cafarnao, si alzò presto e andò a pregare in un luogo solitario; anche dopo l’ultima cena, uscì dal cenacolo e cercò il silenzio e la preghiera invitando con sé Pietro, Giacomo e Giovanni. E disse loro: “Restate qui e vegliate con me”. Gesù, vivendo in una carne fragile, ha sperimentato che la preghiera e il silenzio sono esigenze fortissime. Nessuno meglio di Lui sapeva e sentiva che senza Dio l’uomo è perduto, senza Dio l’uomo è insignificante. La Quaresima ci ricorda questa grande e decisiva verità! Mario Pomilio, acuto scrittore, ha osservato: “Oggi abbiamo perso l’abitudine al silenzio, perché abbiamo paura di confrontarci con la verità. Così non possiamo crescere: siamo condannati alla mediocrità”. La Quaresima è un invito forte del Signore a cercare e trovare più tempo per nutrirci di silenzio, di preghiera, di adorazione. Un silenzio che squarcia quel velo di falsità dietro il quale si cela il bisogno di rumore e frastuono tipico della nostra società. Konrad Lorenz, premio Nobel, ha dichiarato: “Il dilagante bisogno di rumore si può spiegare soltanto con il bisogno di soffocare qualcosa”. Quel qualcosa è Qualcuno: è Dio, dal quale e per il quale siamo stati creati. Il silenzio orante si rivela, allora, presenza di Dio e illumina di senso e di sorprendente bellezza ogni aspetto della vita».
Il suo libro «Come andremo a finire?» è incentrato sull’attesa del Signore, un tema particolarmente adatto per questo tempo forte. L’invito «Convertitevi e credete al Vangelo» lo sentiremo per tutta la Quaresima. Cosa vuol dire oggi, per il credente del 2005, questo invito?