Vita Chiesa
Toscana, una terra che profuma di santità
Eminenza, possiamo dire, guardando ad alcune personalità della nostra regione proposte agli onori degli altari, che la Toscana del secolo scorso è stata terra di santità laicale?
«Proprio Giorgio La Pira ha detto che il nostro secolo è chiamato ad essere il secolo dei santi laici. Questo è anche il pensiero emerso dal Concilio Vaticano II che ha sottolineato la vocazione universale alla santità. Anche per i laici e non solo per i preti e le suore è la santità. La parola di san Paolo ci suggerisce la stessa cosa: “Dio ci ha predestinati per essere santi e immacolati davanti a Dio”. Il Papa ha sottolineato la santità laicale: “Domandare a un catecumeno: Tu vuoi essere battezzato? equivale a dire: Tu vuoi essere santo?”. La vocazione battesimale è vocazione alla santità».
A proposito delle più significative figure di toscani allo studio della Congregazione, le è possibile indicarci a quale stadio del processo siamo?
«Le posso dire soltanto che sono in fase d’esame. Pensi che al momento sono più di 1200 le cause allo studio del dicastero al quale sono preposto. I tempi sono lunghi per questo motivo».
Spesso parliamo della nostra epoca come di un’epoca di secolarizzazione, di perdita della fede. Ma i nostri tempi sono anche i più fecondi di santi e di beati degli ultimi secoli. Che significato ha questo per la Chiesa e per il mondo?
«In realtà se da una parte è vero che i nostri tempi sono secolarizzati, assistiamo a una crescente ricerca di santità. C’è nell’uomo di oggi fame e sete di santità e di tutti quei valori necessari per la felicità. Al vuoto interiore corrisponde un anelito che supera la realtà sensibile. Un segnale di questa ricerca lo riscontro anche nelle domande che spesso mi vengono poste su “come vengono fatti i santi”. Perfino un gruppo di giapponesi mi ha scritto per sapere qual è l’iter per la santità. Io la chiamo “curiosità morbosa”, ma è la testimonianza della ricerca di spiritualità dei nostri tempi: il mondo avverte l’esigenza di uomini che si lasciano afferrare da Dio e i santi sono la testimonianza convincente di ciò che l’uomo può fare se si abbandona a Dio».
Per tornare alla santità laicale. Come si manifesta in un programma di vita laicale la santità?
«A chi pensa che l’ideale di santità implichi una vita straordinaria, ha già risposto il Papa nella Novo Millennio Ineunte, dicendo che la santità è la misura alta della vita cristiana. Nella trama ordinaria della vita quotidiana, nel cammino di uno sposo, un padre, un impiegato si può scoprire un esempio di cristiano in tutta la sua radicalità. La santità non consiste nel fare cose straordinarie, ma nel vivere in modo straordinario le faccende quotidiane».
L’arcidiocesi di Pisa, insieme a quelle di Treviso e Vittorio Veneto, all’Azione Cattolica, alla Fuci e all’Università Cattolica, patrocina la causa di Giuseppe Toniolo, dichiarato Venerabile nel 1971. È stata da tempo aperta anche la causa del cardinale Raffaello Carlo Rossi, carmelitano, che fu vescovo di Volterra negli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale, così come è stata avviata la fase diocesana della causa del vincenziano Lodovico Coccapani.
Per la diocesi di Fiesole, sta per giungere a compimento la causa della venerabile madre Maria Teresa Scrilli, fondatrice delle Suore di Nostra Signora del Carmelo, di cui è stato approvato il miracolo per la beatificazione. Si è poi chiusa la fase diocesana della causa della laica Nella Pratesi, protagonista di una strordinaria esperienza mistica, mentre sono in via di completamento quelle della laica Tilde Manzotti, giovane dell’Azione Cattolica morta a soli 24 anni, e di Madre Giovanna dello Spirito Santo, fondatrice delle Suore Francescane del Verbo Incarnato. Da un anno è stato aperto il processo della focolarina Renata Borlone, per molti anni responsabile della Mariapoli di Loppiano.
In diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello è ormai in via di conclusione la causa di Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione, nata a Porto S. Stefano nel ‘700, fondatrice dell’Ordine delle Adoratrici Perpetue del Santissimo Sacramento, della quale si spera la beatificazione durante l’Anno dell’Eucaristia. Vi è poi la causa del vescovo passionista monsignor Aristide Stanislao Battistelli. Nella diocesi di Massa Carrara Pontremoli sono aperte le cause di beatificazione del venerabile Angelo Paoli, carmelitano nativo di Argigliano, in Lunigiana, noto a Roma come il «padre dei poveri», e di padre Giocondo Pio Lorgna, domenicano, fondatore delle suore della Beata Imelda.