Vita Chiesa

Gli auguri dei Vescovi toscani

PISA, MONS. PLOTTI: COSA SI PUO’ VOLERE DI PIU’?«La prima reazione all’elezione del nuovo Papa Benedetto XVI è quella della fede»: questo il commento a caldo del nostro arcivescovo. «Il Papa – scrive monsignor Alessandro Plotti – chiunque sia, da qualunque paese venga e qualunque esperienza ecclesiale e culturale porti, è sempre il Papa, il successore di Pietro, il capo della Chiesa e va accolto con amore filiale e gioia cristiana, perché sarà sicuramente il difensore della fede, l’annunciatore del Vangelo e il testimone di Cristo.Il Cardinale Ratzinger arriva al soglio di Pietro, dopo una lunga e fruttuosa esperienza: brillante e profondo teologo che prepara il Concilio Vaticano II e lo vive come esperto, portando il contributo della sua ricerca appassionata di una nuova ecclesiologia; arcivescovo di una grande diocesi tedesca come Monaco di Baviera con due milioni di cattolici; per 24 anni Prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede. Un uomo di Curia, ma che non si è mai lasciato coinvolgere nelle logiche burocratiche degli Uffici Vaticani. Un uomo libero, culturalmente autorevole, semplice nel tratto e nella vita personale, buono e disponibile per tutti. Che cosa si vuole di più per un Papa? Sono sicuro che saprà affrontare i problemi dell’evangelizzazione oggi, con grande equilibrio e saggezza, difendendo la tradizione e la dottrina, ma in dialogo cordiale e fecondo con il mondo e con la cultura secolarizzata.La Chiesa è in buone mani! E potrà continuare la sua missione, forte e radicata nel ministero dei predecessori, di testimoniare Cristo, senza sconti e senza compromessi».

Domenica 24 aprile sulla piazza di San Pietro in Vaticano il nuovo Papa Benedetto XVI celebrerà la messa di inizio del suo servizio pontificale sulla cattedra di Pietro. In tutte le messe di domenica celebrate in tutte le parrocchie l’arcivescovo invita a pregare per il nuovo Papa, introducendo una particolare intenzione nella preghiera dei fedeli. I fedeli sono anche invitati, il prossimo sabato 30 aprile alle ore 12 in Cattedrale per la celebrazione della Parola ed il canto del Te Deum per l’elezione del nuovo pontefice.

FIESOLE, MONS. GIOVANNETTI: PROFONDI LEGAMI CON LA NOSTRA DIOCESI«In questo tempo pasquale stiamo vivendo quanto un giorno accadde nella regione di Cesarea di Filippo, quando Gesù disse a Simon Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa”. Con grande gioia partecipiamo alla elezione del successore di Pietro, Papa Benedetto XVI. In lui vediamo il principio e il fondamento dell’unità della fede e della comunione di carità. Memori delle frequenti visite del Card. Joseph Ratzinger nel nostro territorio diocesano, siamo vicini al Santo Padre con il filiale affetto e con la preghiera al Risorto affinché vegli su di lui, lo sostenga e lo conforti nel suo servizio pastorale per il bene della Chiesa e dell’umanità».Luciano Giovannettivescovo di Fiesole

Martedì prossimo, 26 aprile, alle ore 21 la diocesi rendere grazie al Signore per l’elezione del nuovo Pontefice con una celebrazione in cattedrale presieduta dal vescovo Giovannetti. Nell’occasione dell’elezione di Benedetto XVI il Vescovo ha inviato alla comunità diocesana un messaggio

LUCCA, MONS. CASTELLANI: IMPORTANTE IL RICHIAMO A BENEDETTO XVApprendo il festoso annuncio della elezione del nuovo Sommo Pontefice nella persona del cardinale Joseph Ratzinger, da questo momento papa Benedetto XVI, mentre sono in viaggio e rientro a Lucca da Bologna. Ho ascoltato appena adesso il suo primo messaggio e in esso vedo già alcuni punti fermi del suo ministero pastorale. Anzitutto ho colto il richiamo profondo e affettuoso al suo grande predecessore, Giovanni Paolo II, come espressione della continuità del suo mistero, sia negli a spetti pastorali che in quelli più “profetici”. Poi mi ha colpito la consapevolezza dell’impegno grande che lo attende, un impegno certamente oltre le forze umane, di continuare a offrire il suo ministero nella Chiesa che lui da sempre ha servito come la “Vigna del Signore”. Ciò è espressione della grande attenzione e del grande amore alla Chiesa in tutte le sue componenti, dai pastori ai fedeli laici. La Vigna del Signore è l’espressione evangelica che richiama all’unità di tutta l’umanità intorno al Signore Gesù, l’unico Vignaiolo, ma esprime anche la consapevolezza che tutti siamo invitati a portare la nostra umile opera ed il nostro lavoro perché questa Vigna cresca e fruttifichi. Ecco così espresso l’amore alla Chiesa missionaria e profetica. Un altro aspetto che ho colto ascoltando le sue parole è l’aiuto che sente, unico, in Gesù Cristo. Il Gesù Cristo da annunciare come Figlio di Dio, il Verbo eterno, la Parola di Verità. Lui solo che è la Parola di Verità sull’Uomo, sulla Storia, Lui che è punto d’incontro di tutta l’umanità, oltre le razze, le culture, le religioni. Mi piace pensare fin da ora che centro del ministero del nuovo Papa sarà l’annuncio di Gesù Cristo che è Parola di Dio e non parola di uomo. Avverto poi nel richiamo a Maria, la Madonna, anche qui una forte continuità con Giovanni Paolo II (che definiva l’allora cardinale Ratzinger “il mio migliore amico”); una continuità con il “Totus Tuus” che ha contraddistinto l’amore e la fedeltà del pontefice recentemente scomparso a Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa e che diventa, adesso, ispiratrice della vita e missione di Benedetto XVI. Infine papa Benedetto XVI ci ha chiesto di pregare per lui nella consapevolezze che il sostegno dello Spirito Santo passa attraverso la preghiera della Chiesa. In qualche modo l’inizio di questo pontificato è affidato alla nostra responsabilità: alla mia responsabilità di vescovo, a quella dei sacerdoti, dei religiosi e dei consacrati, di tutti i fedeli laici. Tutti siamo chiamati, perché battezzati, ad esprimere la nostra intercessione per la Chiesa e per il papa Benedetto XVI e fin da ora, sono sicuro che la nostra preghiera accompagnerà e sosterrà il cammino di Benedetto XVI. Infine mi sembra importante anche il nome che ha scelto: Benedetto XVI. L’ultimo pontefice ad aver portato questo nome, Benedetto XV, visse il suo pontificato, dal 1914 al 1922, in un momento terribile per il mondo segnato dalla Prima Guerra mondiale e dall’esordio delle dittature totalitarie. Egli fu il papa che pronunciò la frase, alla vigilia della Grande guerra “Tutto è salvato con la pace, tutto è perduto con la guerra” e che si impegnò a fare sentire a tutti il suo grido di pace, anche se inascoltato. All’interno della Chiesa operò per il dialogo e la riunificazione della Chiese Orientali con quella di Roma e favorì il dialogo tra cattolici ed anglicani, segno di profondo ecumenismo.La nostra Chiesa di Lucca si stringe vicino al pontefice con grande affetto nella preghiera e nella corresponsabilità a servire tutta la Chiesa, di cui la nostra Comunità locale fa parte, con i propri doni e ministeri.Italo CastellaniArcivescovo di Lucca

PRATO, MONS. SIMONI: «HO GRANDE STIMA DEL NUOVO PAPA E DICHIARO SUBITO LA MIA PIENA COMUNIONE CON LUI».

Ho grande stima del nuovo Papa, e dichiaro subito la mia piena comunione con Lui e la fedeltà alla Sua guida e al Suo magistero. Sono contento che sia stato eletto in tempi così brevi, il che significa una scelta largamente unitaria dei Cardinali.Sono pure contento – sebbene ciò sia ovviamente secondario – del nome che egli ha preso, anche perché venero l’ultimo Papa che si chiamava così, Benedetto XV, che guidò la Chiesa dal 1914 al 1922 e che, tra gli altri meriti, chiamò «inutile strage» la Prima Guerra mondiale.

Papa Ratzinger, noto come «il difensore della fede», oltre che come uno dei maggiori luminari teologici, son certo che, insieme alla custodia dell’integrità del Vangelo, incrementerà l’evangelizzazione del mondo, proseguirà nella ricerca dell’unità dei cristiani e del dialogo con le religioni e le culture, comprenderà i problemi e le difficoltà morali degli uomini e delle donne del nostro tempo e saprà coniugare la fedeltà e l’apertura ai problemi di oggi. Sono inadeguate – anche per capire questo Pontefice – le categorie del «conservatore» e del «progressista». Questa fu anche l’impressione che ebbi durante e dopo un colloquio a tu per tu con Lui qualche tempo fa.

Chiedo a tutta la Chiesa di Prato, a tutto il presbiterio, a ogni comunità e ogni fedele, di unirsi a me nella piena disponibilità al nuovo Papa e nella preghiera che Egli ci ha domandato per il Suo ministero. Questo sarà anche il modo migliore per onorare e venerare il grande indimenticabile Giovanni Paolo II.Gastone SimoniVescovo di Prato LIVORNO, MONS. COLETTI: ELEZIONE NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ «Credo che sia un’ elezione nel segno della continuità dei contenuti espressi da Giovanni Paolo II e una discontinuità nel nome, scegliendo quello di un Papa del secolo scorso. Quasi volesse dire: ‘io sarò me stesso’». Così il vescovo di Livorno, monsignor Diego Coletti, commenta la scelta del nuovo pontefice Joseph Ratzinger che si è imposto il nome di Benedetto XVI. «Ho avuto modo di incontrarlo – aggiunge – durante il periodo nel quale sono stato rettore di un collegio per giovani sacerdoti. Lui veniva a tenere delle conferenze e una volta è stato con noi anche per un’ intervista pubblica, nella quale ha risposto alle domande senza reticenza. Credo che sia un uomo apparentemente distaccato, ma di grande correttezza e delicatezza nelle relazioni”. Poi, Coletti ricorda il peso specifico di Ratzinger anche durante il pontificato di Giovanni Paolo II. «Ha guidato per moltissimi anni una delle congregazioni più importanti – dice – come quella della dottrina della fede e, proprio sui contenuti, per la sua formazione teologica e umanistica, penso sia stato anche una sorta di suggeritore”. Infine, il vescovo di Livorno ricorda un aneddoto personale: “Andai a Roma a trovare un amico sacerdote alla congregazione guidata da Ratzinger, lo incontrai mentre stava scendendo le scale del palazzo. Fu lui ad avvicinarmi e a presentarsi per chiedermi il motivo della mia visita. Quando gli dissi il nome dell’amico prete, me ne parlò benissimo. Lo trovai sincero e apprezzai la confidenza che mi fece. Mi sembrò una persona molto alla mano”. FIRENZE, CARD.ANTONELLI: IN CONCLAVE UNITÀ E COMUNIONE «Nel Conclave c’è stato un clima di grande festa, unità e comunione. È stata un’elezione rapida e questo parla da solo”. Lo ha detto l’arcivescovo di Firenze, il cardinale Ennio Antonelli, appena uscito dal Conclave ed intervistato da Radio Toscana network, emittente cattolica regionale. «Siamo tutti in festa. Sono molto contento”, ha aggiunto il cardinale. «È stata un’elezione rapida – ha proseguito Antonelli -, segno di comunione e unione non solo in piazza San Pietro, ma anche nel Collegio cardinalizio. Stasera andremo a cena con il nuovo papa e poi domani la messa di ringraziamento nella cappella Sistina. Ho vissuto questa esperienza soprattutto pregando”. «Ho vissuto questo momento cercando di pregare più intensamente e più a lungo del solito – ha detto ancora l’arcivescovo -, conversando e dialogando con alcuni cardinali per scambiarci le impressioni. È stato un periodo di intenso raccoglimento, non ho provato fatica ma una sensazione di grande pace”. «Ci siamo ritrovati da tutto il mondo, abbiamo sentito tante voci da tutti i continenti”, ha detto ancora il cardinale. «Le situazioni – ha aggiunto – sono diverse da nazione a nazione. La Chiesa ha delle difficoltà ma anche delle grandi risorse e grandi prospettive e grandi speranze. La Chiesa – ha concluso il card. Antonelli – è viva anche se la sua vita non è mai facile, ma sicuramente si percepisce che il Signore non la abbandona». (ANSA). FIRENZE: MONS. MANIAGO, RAPIDITÀ ELEZIONE SEGNO UNITÀ CHIESA«La rapidità con cui è avvenuta l’elezione è un bel segno dell’unità che ha caratterizzato il Collegio cardinalizio e che è desiderio di tutta la Chiesa». Lo ha detto il vescovo ausiliare di Firenze, monsignor Claudio Maniago che, a nome di tutta la Chiesa fiorentina, ha accolto «con gioia e gratitudine il nuovo Pontefice che lo Spirito Santo ha suscitato nella persona del cardinale Joseph Ratzinger”. Secondo monsignor Maniago i cardinali hanno individuato «in questo ‘umile lavoratore nella vigna del Signorè, come lui stesso si è definito, colui che guiderà la Chiesa sulle orme di Giovanni Paolo II – ha aggiunto – di cui è stato il principale collaboratore”. «La preghiera intensa che anche a Firenze ha accompagnato l’ultima fase della vita di Giovanni Paolo II e il conclave – conclude il vescovo ausiliare – è la stessa che offriamo con affetto al nuovo Papa, rispondendo volentieri alla sua richiesta».

SAN MINIATO, MONS. TARDELLI: LA MANO PROVVINZIALE DI DIO NELLA STORIA

Sorprendendoci per la rapidità della elezione, i padri cardinali hanno scelto Joseph Ratzinger come nuovo Papa, successore di Pietro sulla cattedra di Roma e pastore universale della Santa Chiesa.

Nella loro scelta noi vediamo la mano provvidenziale di Dio che guida la Chiesa e la storia. Il nostro cuore esulta pieno di gioia e di gratitudine per avere di nuovo una guida e per l’uomo che è stato eletto.

Benedetto XVI° è un dono Suo, un grande dono, e noi vogliamo accoglierlo offrendogli la nostra piena disponibilità. Egli ci saprà condurre con sicurezza sulla via di Cristo e sulla via di una testimonianza evangelica che si faccia fermento di evangelizzazione nel mondo di oggi. Sulla strada della verità e della carità, perché non ci può mai essere l’una senza l’altra; in mezzo alle ferite dell’uomo contemporaneo per portare speranza, la speranza che è Cristo.

L’intelligenza, la semplicità e l’umiltà di vita, la fermezza e dolcezza insieme di quest’uomo di fede che si è dichiarato solo “un lavoratore nella vigna del Signore”, è garanzia per il suo servizio di Papa della Chiesa. Sicuramente saprà portare a frutto la ricchissima eredità che ci ha lasciato quello straordinario testimone della fede che è stato Giovanni Paolo II°.

Da subito, Benedetto XVI° si è affidato alle nostre preghiere e noi vogliamo raccogliere immediatamente l’appello, per cui celebreremo una solenne Eucaristia di ringraziamento con il canto del “Te Deum”, in Cattedrale, venerdì prossimo 22 aprile, alle ore 21,30. A questo momento di preghiera invito la comunità diocesana, ma anche tutti coloro che vogliano condividere con noi un così grande momento di gioia. Fausto Tardellivescovo di San Miniato PESCIA, MONS. DE VIVO: BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE È difficile nascondere l’emozione dei momenti per l’elezione del nuovo Papa Benedetto XVI. Ho assistito alla fumata bianca, ma sono stato poi chiamato dall’impegno di una S. Messa celebrata nella mia cappella per due sposi che ricordavano il 25° del loro matrimonio. Solo alla fine ho avuto modo di condividere con tutto il popolo cristiano la gioia per la notizia dell’elezione a Pontefice del Card. Ratzinger, che ha assunto il nome di Benedetto XVI. Nel bagaglio dei ricordi ve n’è uno recente. Viaggiando sul pulmann che portava noi vescovi italiani verso la Basilica di S. Pietro, dove avremmo assistito alla S. Messa di esequie di Giovanni Paolo II, mi sono ritrovato accanto il confratello vescovo di una diocesi bilingue (tedesco-italiano) Bolzano-Bressanone, Mons. Egger, che ho avuto modo di conoscere in altra occasione. A lui confessavo candidamente che non mi sarebbe dispiaciuto un Papa tedesco, alludendo naturalmente al Card. Ratzinger. Proprio quest’anno, nella preparazione delle Stazioni quaresimali sul tema “Credo in Dio Padre”, riprendevo in mano uno dei primi scritti del Card. Ratzinger pubblicati in Italia (nel 1969) “Introduzione al Cristianesimo”, apparso l’anno prima in Germania: un libro che inviterei a leggere e ad usare nella catechesi. La radio e la televisione dal momento dell’elezione di Benedetto XVI continuano a riversare su di noi una mole di commenti contrastanti. Chi plaude per la continuità con Giovanni Paolo II e per la solidità dottrinale, chi resta incerto e dubbioso per la chiarezza di certe posizioni, che farebbero intravedere chiusure in alcuni campi. Sinceramente come cristiani, pur ascoltando con interesse le opinioni di tutti, ci lasciamo guidare da altre considerazioni. Non è da sottovalutare ed è anzi consolante e significativo che sia stata l’elezione più breve negli ultimi 150 anni: appena quattro scrutini. Ci fa capire che subito sul nome di Benedetto XVI si è riversata la stima di tutto il Collegio Cardinalizio. E non è poco. Ma per noi cristiani la prospettiva principale è quella della fede: “Tu sei Pietro…”. Dietro la figura di ogni Papa noi intravediamo la presenza di Cristo e del suo Spirito che opera nel mondo e che guida la Chiesa nel portare l’annuncio del Vangelo. Da 150 anni a questa parte il Signore ci ha donato nei Papi persone straordinarie per umanità, dottrina e dedizione al popolo di Dio. Ringraziamo oggi di questo dono e ci impegnamo a collaborare e a lavorare insieme. C’è un’espressione delle prime parole che il nuovo Papa ha pronunciato parlando al mondo: “umile lavoratore”. Ciascuno dà secondo quello che gli è stato donato e secondo le necessità del tempo presente. Benedetto XVI è stato, da cardinale, fedele e forte servitore della Chiesa e di Giovanni Paolo II. Conosce bene le vie della Chiesa, le necessità degli uomini, la struttura della Curia Romana: non si può che essere fiduciosi nel cammino che ci sta davanti. “Benedetto colui che viene nel nome del Signore…”: è il Signore che ci manda il nuovo Papa Benedetto XVI. Rivolgo l’invito affinché nelle S. Messe di questi giorni, e in modo particolare nella giornata di Domenica 24 aprile, si innalzino al Signore in tutte le chiese preghiere di ringraziamento per il nuovo Papa e si chieda l’aiuto dello Spirito Santo, affinché lo assista nella guida del Popolo di Dio in questi anni difficili e pur esaltanti per la Chiesa. Giovanni De Vivovescovo di Pescia VOLTERRA, MONS. BIANCHI: IL PIU’ SICURO CONTINUATORE DI GIOVANNI PAOLO IISorelle e Fratelli, nella serata di martedì 19 aprile il Signore ha donato alla Sua Chiesa il nuovo Papa nella persona del cardinal Joseph Ratzinger che ha assunto il nome di Benedetto XVI .La scelta del conclave compiutasi nell’arco di 24 ore ed in appena 4 scrutini, dice l’immediato ed amplissimo riconoscersi dei Cardinali elettori, provenienti da ogni latitudine geografica ed ecclesiale, nella persona e nella linea dottrinale del nuovo Pontefice.In Lui riconosciamo l’uomo mite e sereno, capace di ascolto e di rispetto profondo verso l’interlocutore, il validissimo studioso, il grande teologo, l’accurato conoscitore della situazione della Chiesa nelle diverse aree geografiche e culturali del mondo, l’insostituibile collaboratore del Papa Giovanni Paolo II, il più sicuro continuatore della Sua linea e del Suo carisma.In Lui riconosciamo soprattutto il centro visibile della comunione cattolica, il servo dell’unità il maestro della Fede, Colui che, come vescovo di Roma, presiede alla carità delle Chiese.Da Lui sappiamo di poterci attendere una linea sicura nel cammino nella Chiesa nella storia, ferma nell’unica adesione all’integrità della Rivelazione, fedele a Cristo splendore di verità ed unico Salvatore del genere umano, capace di dialogo con le altre esperienze religiose e culturali, critica verso le variegate forme di relativismo e di nichilismo che segnano la civiltà occidentale e si affacciano talora anche nel comportamento e nel pensiero ecclesiale.Per Lui la nostra Chiesa di Volterra prega e pregherà perché “non venga meno la tua fede” come disse Gesù a Pietro e perché possa confortare e confermare il nostro cammino incontro al Signore ed al servizio dell’uomo.Ciascuno di noi, le nostre Comunità Parrocchiali, la nostra Diocesi preghi intensamente ed assiduamente per questo fratello, chiamato ad essere Padre di tutti perché lo Spirito gli sia luce all’intelletto, forza alla volontà, fuoco di Carità nell’amare e nel servire sino alla fine, sino alla misura suprema, quella Chiesa che il Signore Gesù affida oggi alla Sua mente, al Suo cuore, alle Sue mani.Mansueto BianchiVescovo di Volterra PITIGLIANO, MONS. MEINI: LO ASCOLTEREMO CON FIDUCIABenedetto colui che viene nel nome del Signore».Grazie al Signore per il papa Benedetto.Grazie al nuovo papa per aver accettato con umiltà e speranza di servire la Vigna del Signore.Lo salutiamo con affetto filiale. Lo ascolteremo con fiducia, quale testimone autorevole della verità che il Signore ha affidato alla Chiesa per la nostra salvezza. Ricorreremo a Lui per trovare conferma nella fede. Lo accompagneremo ogni giorno con la nostra preghiera.Il nostro papa Benedetto ci benedica.Mario Meinivescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello CARD. PIOVANELLI: GIOVANI GLI SARANNO DI GRANDE AIUTO«Il modo in cui i giovani in Piazza San Pietro hanno accolto Benedetto XVI mi ha molto impressionato. Credo che proprio i giovani saranno di grande aiuto per lui». Lo ha detto all’Asca il cardinale Silvano Piovanelli, arcivescovo emerito di Firenze, commentando l’elezione del nuovo Papa. «Proprio questa mattina – ha aggiunto il cardinale – nel suo intervento il Papa ha sottolineato la sua attenzione per i giovani» e inoltre «si è impegnato sul Concilio, ha affrontanto il tema della collegialità, dell’ecumenismo, della ricerca della pace. Un punto, quest’ultimo, che richiama anche il suo nome». Il cardinale Piovanelli parla anche dei suoi incontri con il cardinale Ratzinger, «un uomo attento, delicato, molto chiaro nelle sue risposte, ma anche mite, contrariamente a quella che magari è la sua fama. Un uomo anche timido». Quando una volta venne a Firenze per ricordare il cardinale Benelli, prosegue, intervenne in modo «elegante, essenziale, lucido, penetrante. Toni che ho sentito anche in questi giorni. Saranno queste caratteristiche importanti che segneranno il suo pontificato». Rispetto a quello di Giovanni Paolo II, spiega il cardinale, il suo pontificato non sarà «una fotocopia»: «E’ un uomo che conosce bene la strada» e la seguirà «con il suo personale carisma, diverso da quello di Giovanni Paolo II. Ma del resto anche questo è bello». Il cardinale lancia infine un auspicio: «Dobbiamo aiutare il Pontefice: il Papa porta il peso, ma la Chiesa lo porta con lui. E devo dire che in questi giorni, sia durante i novendiali che nel corso del Concilio, ci è sembrato di sentire questo sostegno».