Vita Chiesa

Al cospetto del Creatore senza preavviso

di Francesco SensiniNel catechismo degli adulti La verità vi farà liberi, il capitolo che parla della vita eterna inizia con una riflessione sul saper morire e questa è la conclusione: «L’ambiente più idoneo per morire, come per nascere, è la famiglia, non l’ospedale o l’ ospizio».

Non mi sentirei di leggerlo alle famiglie di coloro che hanno perso la vita nella tragedia di Londra e che purtroppo non hanno avuto il tempo e il luogo per prepararsi. Ma oggi è possibile prepararsi alla morte? Ricordo mia mamma che spesso recitava la preghiera della buona morte. La morte diventava buona se non si perdeva la coscienza, diventava buona se non si imprecava contro il buon Dio, diventava buona se si faceva pace con tutti. Oggi si parla di diritto a morire con dignità.

Ma quando il dolore è più forte della volontà che coscienza mi rimane? Che dignità posso reclamare? Morire santamente. Ecco un’altra espressione nata dalla consapevolezza che l’uomo deve prepararsi alla morte per valorizzare questa sua penultima esperienza di vita. Ma chi passa dalla vita alla morte, in un attimo, per l’esplosione di una bomba? Quante persone nella metropolitana di Londra non hanno neppure avuto il tempo di chiedersi cosa stava succedendo che si sono trovate davanti al Creatore. Può forse Dio accusarle di non aver saputo morire? Può semplicemente ricordare loro che nel Vangelo Gesù li aveva già avvisati: «State pronti, non sapete né il giorno né l’ora»? Prima di tutto non è vero che solo Dio sa il giorno e l’ora! Chi ha messo quelle bombe a Londra sapeva bene il giorno e l’ora. Si è sostituito a Dio e ha cambiato il suo progetto. Dio non vuole mai la morte e a maggior ragione una morte così disumana, dove l’uomo non ha neppure il tempo di invocarlo.

Quei figli morti, ora più che mai, hanno ancora il diritto a completare la vita, a crescere nell’amore, a sperimentare la gioia. E Dio sa che altri suoi figli hanno messo quelle bombe sapendo bene che cosa avrebbero provocato. Dio sa che altri suoi figli odiano i fratelli da distruggerli. Perché sono ricchi e potenti ? Perché appartengono ad altre religioni? Perché vivono in modo diverso?

A volte anch’io mi scopro, razzista, intollerante… ma credo di avere ancora il senso della giustizia: se sono i ricchi che odio devo distruggere i ricchi, se sono i potenti devo eliminare i potenti. Perché invece prendersela con tutti indistintamente? Non c’è ragione politica, non c’è motivazione economica né tantomeno alcuna giustificazione religiosa per odiare tanto l’umanità. È pura cattiveria, è pura malvagità, è semplicemente azione diabolica: nessun Dio può chiamarli suoi figli. Si legge nel Vangelo che Gesù ha perdonato i suoi carnefici, ma «perché non sapevano quello che facevano». In questo caso invece…. mi auguro che Dio pensi come me.

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