Vita Chiesa
Cattolici e luterani, dieci anni di dialogo
A fine settembre si sono tenuti a Cassano Murge (Ba) i lavori della Commissione mista internazionale cattolico-luterana per l’unità. Il dialogo cattolico-luterano è iniziato nel 1967 e si è sviluppato in quattro fasi. La prima è stata dedicata al rapporto tra il Vangelo e la Chiesa; la seconda si è concentrata sul ministero ordinato in rapporto con l’Eucaristia; la terza si è sviluppata sul rapporto tra Chiesa e giustificazione; l’ultima, quella di Bari, si è occupata soprattutto della apostolicità della Chiesa.
Con questa sessione dichiara mons. ALFONS NOSSOL, arcivescovo di Opole (Polonia) e co-presidente della Commissione – abbiamo completato il lavoro di questa fase del dialogo. A breve sarà redatto un testo che raccoglierà i risultati della riflessione che si è sviluppata in questi dieci anni e che riguarda essenzialmente il carattere apostolico della Chiesa. I temi saranno: Le componenti della continuità della Chiesa con la sua origine apostolica, il significato e la successione del ministero ordinato e soprattutto il magistero all’interno della Chiesa attraverso il quale la Chiesa è mantenuta nella continuità della verità che gli apostoli hanno proclamato.
ALCUNE DIFFICOLTÀ INCONTRATE. La difficoltà principale afferma mons. Nossol – riguarda la comprensione del ministero ordinato all’interno della continuità apostolica della Chiesa. Su due aspetti si registrano differenze profonde. Il primo riguarda la sacramentalità dell’atto dell’ordinazione del ministero; il secondo è quello della successione apostolica, cioè della continuità di questa catena attraverso l’imposizione delle mani dei vescovi che ci lega agli apostoli e che per la tradizione cattolica è criterio per la validità del ministero. Un secondo grande problema in questo quadro della continuità e della successione apostolica della Chiesa prosegue l’arcivescovo – è quello di un ministero universale a servizio dell’unità e della fedeltà alla trasmissione della verità, che gli apostoli hanno annunciato attraverso il Vangelo.
IL DIALOGO È LA LINGUA MATERNA DELLA UMANITÀ ed è certamente un coronamento del nostro lavoro aggiunge Nossol – il fatto che ci siamo trovati qui a Bari, una città in cui il dialogo sembra essere parte della vocazione della città e della terra che ci ha ospitato. L’accoglienza della comunità pugliese ci ha fatto percepire come il nostro valore teologico ha senso e può aspirare a essere efficace per la riconciliazione tra i cristiani solo se si inserisce in un contesto complessivo di incontro tra le persone. Il dialogo è la via attraverso cui da nemici si diventa avversari e da avversari si può diventare amici. Questo è il cammino che noi abbiamo imparato soprattutto nella preghiera comune e che ci fa percepire molto concretamente come crediamo in modi diversi ma non crediamo in qualcosa di diverso e soprattutto in un Signore diverso, ma è l’unico Signore. Il nostro dialogo conclude mons. Nossol – è un contributo verso quel cammino che ha al suo termine l’opera che lo Spirito Santo può compiere, e cioè conciliare, unire e assicurare l’unità dei cristiani.
UNA ATMOSFERA FAMILIARE. Questa settimana dichiara il reverendo SVEN OPPEGAARD, segretario per le questioni ecumeniche della Federazione luterana mondiale – ha segnato una fase molto importante per il nostro dialogo. Cogliamo i frutti di dieci anni di lavoro sulla apostolicità della Chiesa.