Vita Chiesa

Livorno, nuove direttive per celebrare i sacramenti

di Nicola SangiacomoLa celebrazione della cresima entro i dodici anni, un vero cammino catecumenale per gli adulti non ancora battezzati e una preparazione lunga almeno un anno per chi vuole sposarsi in Chiesa: sono queste alcune delle novità che saranno introdotte nella diocesi di Livorno, a proposito della celebrazione dei Sacramenti.

Sono novità che scaturiscono da una serie d’indicazioni normative che il vescovo di Livorno, monsignor Coletti, ha elaborato come primo esito di un itinerario di riflessione ecclesiale sul tema. Nel presentare queste indicazioni, che entreranno in vigore con l’inizio del nuovo anno liturgico, monsignor Coletti ha affermato che per «rifondare una pastorale della post – cristianità si tratta di evitare l’alternativa secca tra la via della benevolenza pastorale e la via della severità pastorale». «Nel nostro paese – sono ancora parole del vescovo di Livorno – rimane alta la percentuale di chi richiede i sacramenti: prima di disperdere o anche solo di sottovalutare quest’occasione preziosa, occorre che ci attrezziamo per offrire un servizio pastorale attento alle singole persone, capace di accogliere e di proporre, di ragionare e di persuadere».

La riflessione livornese sui Sacramenti, nata all’interno del Consiglio Presbiterale, ha prodotto una bozza di direttorio diocesano, che ha costituito l’oggetto di una fase di discernimento comunitario che si è svolta nell’ultimo anno in tutta la diocesi. «Le prime indicazioni che ne sono scaturite – ha precisato il vescovo Coletti – non esauriscono il tema», sul quale ha chiesto di continuare la riflessione, ma determineranno una serie di novità destinate a modificare, in modo rilevante, la prassi di preparazione e di celebrazione di alcuni Sacramenti. Sono quattro gli ambiti interessati: quello della scelta della parrocchia dove celebrare i sacramenti, quello dell’iniziazione cristiana degli adulti, quello della preparazione dei fidanzati al matrimonio e quello dell’iniziazione cristiana dei fanciulli.

Tra le novità in arrivo emerge, ad esempio, la disposizione che prevede che la fase dell’iniziazione cristiana dei fanciulli si completi all’età di dodici anni: questo significa che, rispetto alla prassi pastorale adottata attualmente in numerose parrocchie livornesi, il sacramento della Cresima si celebrerà con qualche anno di anticipo. In questo senso le stesse indicazioni dispongono che cessino, gradualmente, le sperimentazioni che tendevano a rinviare la Cresima all’età adolescenziale. Questa scelta è accompagnata dall’indicazione di predisporre un programma parrocchiale che accompagni, dopo la fase dell’iniziazione, gli adolescenti e i giovani alla formazione permanente e alla crescita dell’esperienza cristiana. In questo modo, la celebrazione dei Sacramenti dell’iniziazione diventa un vero punto di partenza e non un premio per i «bravi» che hanno completato il percorso.

Nella fase dell’iniziazione si chiede un coinvolgimento attivo dei genitori dei ragazzi e, in caso di loro assoluta indisponibilità, si stabilisce che vi supplisca un padrino o una madrina, scelto dal parroco, in accordo con i genitori. Vengono, nel frattempo, autorizzati due parroci ad avviare, in forma sperimentale, un nuovo itinerario d’iniziazione cristiana dei fanciulli che abbia una durata complessiva di quattro anni e che preveda la celebrazione della Cresima prima dell’Eucarestia. Queste sperimentazioni dovranno servire a valutare concretamente l’opportunità di introdurre ulteriori novità che sono state discusse in questa fase di riflessione.

A proposito della scelta della parrocchia in cui celebrare i Sacramenti, si stabilisce che, essendo il Sacramento un fatto di Chiesa, sia privilegiato il criterio della territorialità, come criterio normale e funzionale di appartenenza alla comunità cristiana. In questo senso si richiamano coloro che hanno il potere di discernere su questo tema a tenere presente il mutato contesto sociale, dove la mobilità urbana è molto accentuata. La scelta della parrocchia diventa particolarmente delicata nel caso del matrimonio dove si richiama all’osservanza scrupolosa della legislazione canonica e del diritto concordatario. Si ribadisce il divieto a celebrare matrimoni in chiese o oratori non parrocchiali.

A proposito dell’iniziazione cristiana degli adulti, si definisce la necessità che chi, da adulto, si voglia accostare ai sacramenti dell’iniziazione cristiana, svolga un itinerario catecumenale impegnativo e non breve, che sia verificato e coordinato dal delegato vescovile per il settore.

Per quanto riguarda la celebrazione del matrimonio cristiano, coloro che intendono celebrare il sacramento, in base alle nuove norme, dovranno presentarsi al parroco con almeno un anno di anticipo rispetto alla data programmata. Si raccomanda poi che l’itinerario di preparazione al matrimonio sia un autentico itinerario di fede, fatto di momenti di vita comunitaria, supportata anche dall’incontro e dalle testimonianze di coppie già sposate.