Vita Chiesa

Una giornata dedicata a chi prega

Il 21 novembre di ogni anno, i cristiani d’Oriente celebrano il giorno della dedicazione (543) della Chiesa di S. Maria Nuova, costruita presso il tempio di Gerusalemme. Noi cristiani l’Occidente celebriamo la Presentazione di Maria, che significa riconoscere e celebrare la «dedicazione» che Maria fece a Dio di se stessa. In questo stesso giorno viene celebrata la «Giornata pro Orantibus», ossia la giornata di preghiera per coloro che nella Chiesa dedicano, per vocazione, la loro vita alla preghiera. Sono le monache contemplative più comunemente chiamate claustrali. Una giornata che dovrebbe ricordare ai cristiani il primato di Dio e quindi che la preghiera e l’ascolto della Parola sono l’essenza stessa della loro vita di fede.

Non c’è da meravigliarsi che vi siano ancora cristiani convinti che non essendovi cristianesimo senza apostolato, chi non «produce» non serve. Noi apparterremmo così, a questa categoria! Ci si domanda però, se l’apostolato cristiano non dovrà essere che il frutto maturato nella preghiera e nell’ascolto della Parola di Dio. Non per loro merito le contemplative e i contemplativi «dedicano», come Maria, se stessi a Dio per una «chiamata» ad esercitare nella Chiesa la missione o se si vuole, l’apostolato della preghiera d’intercessione proprio a sostegno di coloro che si dedicano alle opere di misericordia che pure è grazia, è dono, è una opportunità che viene da Dio, perché nessuno potrebbe operare il bene se Dio non lo volesse. Noi apparteniamo ad una categoria di persone che possono soltanto essere o ammirate o contestate, in questo mondo consumista dove si può acquistare tutto pagando e dove il chiedere è considerato un fallimento. La vita contemplativa vuole ricordare agli uomini e alle donne, che se viviamo nel mondo reale, creato da Dio, chiedere a Lui ciò di cui abbiamo bisogno significa aderire alla verità del nostro essere e riconoscere che «Dio è la fonte di tutto ciò che è bene per noi». Gesù ha detto che «una città non può restare nascosta sopra un monte». (Mt 5,14) Un’espressione questa, che evoca l’esistenza di tanti monasteri posti come cittadelle sulle cime dei monti per essere luce, faro che illumina la notti dell’umana società. Scrive Giovanni Paolo II: «Questa vita consacrata esiste affinché il mondo non sia mai senza un raggio di divina bellezza a illuminare la strada dell’umana esistenza». Non ne abbiamo alcun merito, è dono, è grazia data a noi gratuitamente perché ne venga un bene per tutti coloro che credono e non credono. Pregate per noi il 21 novembre, perché siamo gioiosamente fedeli al nostro «apostolato».Suor Maria Piadelle contemplative domenicane di Pratovecchio