Vita Chiesa

I cristiani e il Battesimo, prove di dialogo ecumenico

di Riccardo BuriganaCedomei – LivornoNegli ultimi anni la riflessione ecumenica in Italia si è dovuta confrontare con una situazione del tutto nuova; infatti sì è venuta modificando la presenza cristiana in Italia, dal momento che il sempre maggior numero di migranti, molti dei quali di tradizione cristiana, e la crescita delle comunità pentecostali hanno introdotto degli elementi di novità nel panorama del dialogo ecumenico in Italia. Naturalmente non si tratta di un fenomeno circoscritto all’Italia ma la particolarità delle dinamiche del dialogo ecumenico in Italia, dove esiste una forte dialettica tra la Chiesa cattolica e la Chiesa valdo-metodista, con le altre tradizioni cristiane in una posizione più sfumata, ha reso peculiare la situazione italiana rispetto al resto d’Europa, con una serie di questioni dogmatico-pastorali sulle quali è opportuno interrogarsi. Infatti, se l’arrivo di questi cristiani di tradizioni diverse ha indubbiamente arricchito l’universo religioso in Italia, contribuendo all’approfondimento di temi e figure del cristianesimo finora pressoché ignote, non si può nascondere che la presenza di queste tradizioni apre nuovi scenari. In particolare appare interessante la questione dei matrimoni interconfessionali, il cui numero sta crescendo. Per oltre un decennio la Chiesa cattolica e la Chiesa valdo-metodista si sono interrogati sulla natura del matrimonio in prospettiva ecumenica giungendo poi alla redazione di due testi (Testo Comune e Testo Applicativo), le cui disposizioni, almeno finora, riguardano solo i matrimoni interconfessionali tra cattolici e valdo-metodisti. In tutti gli altri casi si aprono questioni, non semplici, che spesso toccano il punto qualificante, almeno per molti, il segno dell’appartenenza a una Chiesa, cioè il battesimo. Proprio sul battesimo si è così aperto un confronto serrato tra le comunità cristiane, visto che non esiste, nella pratica, il reciproco riconoscimento del battesimo, tanto più se questo viene richiesto come condizione preliminare per la celebrazione del matrimonio.

In questo contesto, già complesso di per sé, con certificati di battesimo non facilmente reperibili nell’Europa orientale, soprattutto se riferiti agli anni del potere sovietico e di conseguenza la tentazione di semplificare, va poi collocata la predicazione delle comunità pentecostali che fanno del battesimo l’elemento discriminante tra il passato del peccato e il presente della fede. Proprio con alcune comunità pentecostali sono in atto da parte della Chiesa cattolica dei contatti preliminari per cercare di rimuovere i reciproci pregiudizi e definire, per quanto possibile, dei criteri comuni per un dialogo ecumenico stabile.

Proprio per la rinnovata importanza del tema del battesimo, il 24 giugno, a Livorno, si è tenuta una giornata di studio «Alla fonte comune. Per un dialogo ecumenico sul battesimo», promossa dal Centro di Documentazione del Movimento Ecumenico Italiano (Cedomei).

La giornata è stata l’occasione per una analitica ricostruzione delle liturgie battesimali nell’Oriente cristiano da parte del professor Cesare Alzati dell’Università del Sacro Cuore di Milano, per una appassionata presentazione della dottrina e della prassi battesimale nelle comunità pentecostale del pastore Dante Bernarducci e per una riflessione sull’ecclesiologia di Dietrich Bonhoeffer, nel centenario della sua nascita, di don Andrea Brutto, rettore del Seminario Gerolamo Gavi di Livorno.

Si è trattato di un primo momento di un dibattito, del quale il Cedomei vorrebbe farsi promotore, sulla natura del battesimo alla luce dei tanti passi compiuti dal movimento ecumenico per la reciproca comprensione del battesimo all’interno di un quadro ecclesiologico ben preciso, Il prossimo anno saranno 25 anni dalla pubblicazione del documento Bem (Battesimo, eucaristia e ministero) della Commissione Fede e Costituzione, che suscitò interesse e speranza. Il recupero storico-teologico di questo documento non deve costituire un alibi per specchiarsi nel passato, ma deve offrire l’opportunità per riprendere nella gioia il cammino di una sempre migliore comprensione delle tradizioni cristiane sul battesimo.