Vita Chiesa
L’Unitalsi a servizio delle diocesi
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Dopo i saluti di Riccardo Loni, presidente della sottosezione di Pisa, sono intervenuti Mario Coda Nunziante, presidente regionale, quindi monsignor Mario Meini, vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello, e l’arcivescovo di Pisa monsignor Alessandro Plotti. Il presidente regionale ha posto l’accento su come, per i cattolici «sacra deve essere la vita di tutti. Non ci sono vite di serie A e di serie B, o addirittura serie Z; la vita va sempre difesa».
Monsignor Mario Meini ha sottolineato come l’Unitalsi costituisca una parte fondamentale e insostituibile della chiesa: «ci sarà sempre qualcuno ha detto – che avrà il volto della carità nei confronti dei malati e dei disabili; e la chiesa non può rinunciare a questo volto, perché non sarebbe più chiesa». La carità, ha detto, deve «essere sempre pienamente gratuita. Nell’aiuto agli altri non si deve cercare una gratificazione personale; la gratuità è tale solo se è gratuita fino in fondo».
Ha poi parlato della centralità della figura del vescovo, «successore degli apostoli» cui tutte le associazioni, compresa l’Unitalsi, debbono fare costante riferimento. Citando un detto africano – «niente senza il vescovo; niente senza l’apporto dei presbiteri, niente senza il consenso del popolo» – ha sottolineato l’importanza dell’apporto di notizie, consigli, informazioni, che i membri dell’Unitalsi possono fornire ai loro vescovi, in modo che siano informati e possano prendere le decisioni più corrette. «Senza l’Unitalsi e senza l’impegno degli ulitalsiani il vescovo è più povero, e potrebbe sbagliarsi per colpa del loro silenzio».
L’arcivescovo Alessandro Plotti – che a lungo ha guidato l’Unitalsi nazionale, prima come assistente ecclesiastico poi come presidente ha sviluppato il proprio intervento in tre punti. In primo luogo ha sottolineato la necessità «di intensificare la formazione spirituale ed ecclesiale di coloro che fanno parte dell’arcipelago di associazioni e movimenti. Attraverso il servizio alle associazioni ognuna con carismi diversi si deve essere capaci di formare un’unica chiesa».