Vita Chiesa

Una diocesi in missione partendo dalla sofferenza

di Andrea Benini«Lo scandalo della sofferenza e la speranza cristiana»: questo il tema scelto per la Missione che si svolgerà nella Diocesi di Massa Marittima – Piombino nella Quaresima 2007. Il primo atto della Missione si è svolto nel pomeriggio di domenica 28 gennaio nella chiesa di S. Bernardino in Piombino, quando il vescovo Giovanni Santucci ha dato il «mandato» ai missionari, consegnando a ciascuno una copia del Libro di Giobbe.

La Missione «del popolo al popolo» è ormai una realtà collaudata nella Diocesi di Massa Marittima-Piombino, coinvolge le comunità parrocchiali prima di tutto in un cammino di formazione iniziato in questi giorni nei vicariati. «Ogni anno – ci spiega monsignor Santucci – le parrocchie della Diocesi, nel tempo di Quaresima, propongono ai fedeli un piccolo itinerario spirituale legato alla Parola di Dio. Conoscere, amare, pregare con la Parola di Dio è impegno di sempre nel cammino formativo dei cristiani, soprattutto oggi».

Riguardo ai contenuti… perché la scelta di un tema «difficile» e controcorrente come la sofferenza?

«La scelta del tema della sofferenza e del Libro di Giobbe che accompagnerà tutta la Missione è dovuta ad alcune valutazioni che ci sembrano pertinenti. Prima di tutto il clima culturale che stiamo vivendo, sollecitato da alcuni episodi di cronaca che hanno avuto un forte impatto emotivo. Così che si parla e si discute un po’ ovunque di eutanasia, di accanimento terapeutico, di testamento biologico… senza avere una idea chiara di quanto la fede cattolica suggerisca al riguardo. Le stesse affermazioni del magistero della Chiesa rischiano di non trovare accoglienza. Guardare alla sofferenza di un uomo, Giobbe, al suo dramma di credente; studiare e riflettere sulle varie interpretazioni del dolore dell’uomo, del senso della vita che il libro ci presenta ci è sembrato un modo concreto per aiutare a riflettere su un aspetto della vita normalmente rimosso. Giobbe non è un cristiano, ma le questioni che pone sulla verità di Dio, sul rapporto dell’uomo con la vita umiliata dalla sofferenza e dal dolore, sono questioni attuali. Molte delle domande che il libro di Giobbe pone avranno, per i cristiani, una risposta nella passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo. Così abbinare la lettura e la meditazione di questo testo con il cammino quaresimale ci è sembrato ancora più utile».

Come si svolgerà concretamente la Missione?

«In ogni parrocchia si organizzano gruppi di ascolto della Parola di Dio. Orari, luoghi, composizione dei gruppi sono lasciati alla discrezione dei Parroci. Gli animatori sono preparati da alcuni incontri formativi e cercheranno di condividere con le sorelle e i fratelli quanto appreso. Non avranno il compito di “insegnare” ma di animare la riflessione, la ricerca, orientare le domande che il testo suscita e condividere lo sforzo di “ascoltare”, comprendere la Parola di Dio proclamata. Protagonista come sempre sarà lo Spirito di Dio che “guida i credenti alla conquista della verità tutta intera”».

Questa è una esperienza che coinvolge con grande intensità la vita non solo delle parrocchie, ma di tutta la diocesi: segno di una chiesa che si fa vicina, capace di comprendere le difficoltà, le paure, le aspirazioni profonde dell’uomo e della donna di oggi; è l’immagine di una chiesa aperta e fiduciosa, che annuncia profeticamente il messaggio di salvezza di Gesù incarnato nella Storia. Lei cosa si aspetta dalla Missione 2007?

«Ci rendiamo conto dei problemi di disponibilità, di tempo, di orari che la gente soffre; siamo però convinti che un impegno serio debba essere chiesto. Siamo anche consapevoli della “povertà” dello strumento scelto per questo itinerario di formazione, ma conosciamo pure la grande forza che la Parola può avere quando è accolta e diventa vita. L’idea è quella di rendere l’adesione di fede al Vangelo e alla persona di Gesù Cristo sempre più consapevole e matura. Allora ogni cristiano sarà missionario in famiglia e negli ambienti di vita e di lavoro. Non ci sembra che oggi ci sia crisi di valori morali più che nel passato, è in crisi il pensiero, la riflessione, la ricerca. Proporre l’ascolto della Parola di Dio, lasciarci guidare da essa, e farlo insieme ci sembra un modo serio per rispondere alla attese e alle speranze di molti».