Vita Chiesa
Arezzo, I giovani in cammino sulle strade della diocesi
di Giacomo Gambassi
Parrocchia dopo parrocchia, comune dopo comune, strada dopo strada, toccheranno tutta la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Sono i giovani in marcia sulle orme dei santi che per due settimane si mettono in cammino lungo le strade dell’aretino. Lo fanno a piedi, con gli zaini in spalla e uno stendardo di San Donato, il vescovo evangelizzatore che è il patrono della diocesi.
Sarà lui ad indicare la rotta agli oltre cento ragazzi che da sabato 21 luglio a domenica 5 agosto parteciperanno al primo pellegrinaggio «estivo» fra i paesi e le parrocchie di un angolo di Toscana. Il Centro di pastorale giovanile guidato da monsignor Giancarlo Rapaccini che ha organizzato l’evento l’ha ribattezzato «Homo viator» ed è un itinerario tutto diocesano che toccherà le valli dell’aretino insieme ai luoghi simbolo del comprensorio: dal santuario francescano della Verna all’eremo benedettino di Camaldoli. Venti chilometri al giorno. Partendo da Arezzo e tornando ad Arezzo dopo averne percorsi più di trecento. Prima tappa: la chiesa dei santi Lorentino e Pergentino, i fratelli martiri che la tradizione vuole fossero stati uccisi durante la persecuzione di Decio. Nella chiesetta appena fuori le antiche mura della città il vescovo Gualtiero Bassetti benedirà i giovani «romei» e darà il via all’itinerario. Poi il vero e proprio tour sulle vie dei santi, lungo le antiche strade romane, fra le pievi che onorano il territorio. Passando naturalmente per Sansepolcro e Cortona, ma arrivando anche fino al senese e a due passi dal lago Trasimeno.
«Il cammino unisce – spiega don Danilo Costantino, il giovane sacerdote che guiderà il gruppo – Per questo abbiamo deciso di lanciare una proposta che poteva sembrare quasi una sfida e che non dava certamente l’idea della vacanza. Di solito, quando si pensa a un pellegrinaggio, vengono in mente località lontane. Invece, abbiamo scelto di guardare sotto casa». Ed ecco la scelta di camminare nelle vie dietro l’angolo. «Ogni tappa sarà scandita da meditazioni, incontri e celebrazioni, ma anche colloqui con istituzioni e associazioni», chiarisce don Danilo. La conclusione avverrà nella cattedrale di Arezzo, alla vigilia della festa del patrono, proprio di fronte all’altare di San Donato che ha accompagnano i ragazzi nelle due settimane di tragitto.
«Homo viator» segue a ruota il pellegrinaggio del Crocifisso, il viaggio della riproduzione del Cristo del Cimabue che fra l’autunno e la primavera di quest’anno è entrato in duecento parrocchie della diocesi. «Da tempo camminiamo insieme come Chiesa – spiega il Centro di pastorale giovanile – E non vogliamo fermarci proprio ora. Per questo, alla fine di un anno ricco di condivisione, continueremo a camminare lungo le vie della diocesi per scoprirla e arricchirci». E l’avventura avrà un suo stile. «Il pellegrinaggio – afferma don Danilo – sarà vissuto in povertà senza chiedere nulla di speciale e cercando di sperimentare la sobrietà che accompagnava i santi lungo le strade della terra aretina». Insomma, un’esperienza che farà del silenzio, dei passi e della preghiera l’antidoto alla routine.