Vita Chiesa

Settimane sociali, il «diario» di un delegato

La 46ª Settimana Sociale dei Cattolici Italiani (14-17 ottobre 2010) che si tiene a Reggio Calabria, richiama delegati da tutte le diocesi italiane che già mercoledì sera hanno potuto partecipare ad una veglia diocesana nella Basilica Cattedrale. Tema di questa «Settimana», ideale continuazione di quella tenuta tre anni fa a Pistoia e Pisa (18-21 ottobre 2007), è «Cattolici nell’Italia di oggi. Un’agenda di speranza pe ril futuro del Paese» Giovedì 14 ottobre, alle 16, l’apertura dei lavori assembleari, trasmessi in diretta da Tv2000 dall’Auditorium San Paolo e on line nel sito internet www.settimanesociali.it. Venerdì 14 ottobre dopo la santa messa nelle parrocchie della città, alle 9 in piazza Duomo la manifestazione “Lo sport incontra la Piazza”. Altro momento che vedrà la partecipazione di molti giovani sarà l’evento musicale live dal titolo “Ri…partiamo da Reggio”, sempre in Piazza Duomo (sabato 16 alle 21.00). Domenica 17 ottobre dopo la Messa nella Basilica Cattedrale l’apertura dell’Assemblea plenaria trasmessa in diretta su Tv2000.

Tra i partecipanti toscani anche il delegato livornese Nicola Sangiacomo che cura per il nostro sito un «diario» dell’importante appuntamento di Reggio Calabria.

La prima pagina di un grande progetto educativo

Domenica 17 ottobre, ore 16. La quarantaseiesima Settimana Sociale dei cattolici si è conclusa. I delegati hanno ormai intrapreso il viaggio che da Reggio Calabria li riporterà in tutte le città e i territori italiani da cui erano giunti. Qualcuno li ha già chiamati “il popolo di Reggio Calabria”; non so se è un popolo, certamente tra loro c’è l’avanguardia di quella nuova generazione di politici cattolici auspicata da Papa Benedetto XVI nel messaggio di saluto all’Assemblea.

Giovani e meno giovani tornano da Reggio Calabria investiti di una responsabilità nuova, ricca di futuro. La Chiesa italiana scommette su di loro, sulla loro voglia di concretezza, sulla loro fedeltà a magistero unita alla fantasia di provare anche il nuovo nell’impegno quotidiano.

Si può dire che a Reggio Calabria si è scritta la prima pagina di quel grande progetto educativo che i Vescovi italiani intendono realizzare nel prossimo decennio. Gli orientamenti pastorali saranno pubblicati nei prossimi giorni, ma i cammino è, di fatto, già cominciato a Reggio Calabria. Ora c’è da augurarsi che, insieme ai delegati, questa pagina si diffonda in modo capillare in tutto il Paese. C’è bisogno dell’impegno personale di ognuno di loro perché – è stato notato – il messaggio della Settimana Sociale di questi giorni non è passato attraverso la grande stampa, impegnata in questioni di tutt’altro genere. Occorrerà domandarsi il perché di questa irrilevanza mediatica, ma la cosa più importante è che il messaggio di Reggio Calabria possa giungere in ogni parte di Italia con la testimonianza diretta di chi c’era. Forse l’efficacia potrebbe essere ancora maggiore. (n.s.)

Un Agenda in mano, il Vangelo nel cuoreDomenica 17 ottobre, ore 10. Ora è arrivato il momento di ripartire da Reggio Calabria. Lo facciamo “con in mano un’agenda della speranza per il Paese e con il Vangelo nel cuore” come ha efficacemente sintetizzato monsignor Miglio, vescovo di Ivrea e presidente del comitato organizzatore.Stare dentro i problemi, era questa una delle parole d’ordine delle cinque assemblee tematiche in cui hanno lavorato i delegati della Settimana Sociale: “siamo riusciti a stare dentro i problemi” – dice Lucia Fronza Crepaz, la presidente dell’ambito politico che rispondeva al tema “Completare la transizione istituzionale”- e abbiamo scoperto tra noi che c’è meno conflittualità di una volta, rimane però tanta preoccupazione per la situazione politica attuale e c’è una sostanziale unanimità sul fatto che la legge elettorale sia inadeguata a rendere davvero rappresentativi i politici eletti”.Concretezza è stato anche lo stile dell’ambito che trattava il tema dell’immigrazione: “abbiamo concordato, ad esempio, – ha detto Andrea Olivero – sull’opportunità di riconoscere la cittadinanza ai figli degli stranieri nati in Italia”.“L’agenda della speranza è stata complessivamente condivisa dai delegati dell’ambito che trattava il tema della mobilità sociale” ha detto Franco Miano che lo presiedeva. “Nell’ambito del lavoro e dell’impresa è emersa un’attenzione particolare per la sensibilità ambientale – ha detto Carlo Costalli – che ha poi aggiunto che “l’aspetto più problematico emerso è stato quello della precarietà del lavoro, soprattutto quello giovanile. Dai lavori di questo ambito è anche una denuncia forte e diffusa per il fenomeno dell’evasione fiscale ed è stato richiesto che venga denunciato con maggiore forza dalla Chiesa.Paola Stroppiana ha rilevato come nell’ambito dell’educazione si sia registrato una grande partecipazione dei delegati (novanta interventi in due sessioni solo in questo gruppo) che hanno offerto una lettura positiva della realtà dei giovani e hanno fatto emergere la volontà comune di collaborare. (n.s) Arrivare al piano terraSabato 16 ottobre, ore 20. Siamo arrivati alle battute conclusive della Settimana Sociale, ma l’assemblea non attenua la propria attenzione, anzi si scalda come forse non aveva ancora fatto: una standing ovation, insolita per un’assemblea ecclesiale, saluta la conclusione dell’intervento appassionato di Giuseppe Savagnone. Ha preparato una relazione classica sul tema “Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno”, il testo è stato anche consegnato ai giornalisti, ma il professore palermitano coglie tutti di sorpresa e procede quasi sempre a braccio con una passione e una vivacità inaspettata. Non esita ad affrontare in modo critico la riflessione di questi giorni: “non basta fare figli per far crescere il Mezzogiorno, occorrono i posti di lavoro”; “il problema del Mezzogiorno non è solo economico, ma prima di tutto culturale”; “la Chiesa al Sud è molto rispettata ma soffre la mancanza di coerenza tra la frequenza ai riti religiosi e la testimonianza nel mondo”; “ siamo tutti soddisfatti da quello che esprimiamo in questi grandi eventi ecclesiali, ma, purtroppo, abbiamo ormai capito che questi rimangono al piano nobile e non cambiano il quadro del piano terra, la realtà del territorio la può cambiare la pastorale ordinaria e questa, spesso, non è toccata dalla rilevanza di questi grandi eventi”. Doveva parlare della Chiesa del Mezzogiorno, ha parlato a tutta la Chiesa Italiana. (n.s.) Un segnale di unità nazionale per l’ItaliaSabato 16 ottobre, ore 12. I delegati cominciano a prepararsi per lo sprint conclusivo, quello che li porterà al gran finale della Settimana Sociale di Reggio Calabria. Per tutti c’è un impegno preciso: tornare a casa con un’agenda di speranza per il futuro del Paese; un’agenda che sia fatta di pochi e significativi punti che possano poi tradurre nelle loro realtà territoriali. Niente documenti ponderosi, ma degli impegni precisi che siano anche facilmente comunicabili al loro ritorno. Su questa agenda stanno lavorando anche in questa mattinata divisi per assemblee tematiche, ovvero gruppi di studio, molto numerosi, in cui ogni delegato può intervenire sul tema scelto. Il metodo è molto rigido, la parola d’ordine è attenersi al tema esprimendosi su due punti: la condivisione o meno dei punti dell’agenda presentata nel documento preparatorio e l’indicazione di modalità di traduzione concreta di questi punti. Un lavoro capillare che consentirà al comitato organizzatore di “tastare il polso” del Paese sull’agenda di speranza. Un lavoro ammirevole, probabilmente unico in Italia, dove non esistono altri luoghi simili in cui si realizza un ascolto così diffuso di rappresentanti di ogni città e territorio del Paese. Un bel segnale che la Chiesa italiana lancia a un’Italia che, alla vigilia delle celebrazioni dei centocinquant’anni dell’unità nazionale, vive un tempo di pericolose lacerazioni.Infine un’annotazione meteo: dopo giorni di nuvole e pioggia, Reggio Calabria stamani presenta il suo volto migliore con un bel sole che illumina lo Stretto e fa vedere nitida sull’altra sponda la vicinissima Sicilia. (n.s.) Un’idea per il rilancio del PaeseVenerdì 15 ottobre, ore 20. Il messaggio era già stato presentato in più occasioni negli ultimi tempi ai massimi livelli: la Chiesa italiana deve rilanciare il proprio impegno nella politica del Paese, impegnandosi perché maturino nuove generazioni di politici credenti. La Settimana Sociale, in corso di svolgimento a Reggio Calabria, sembra essere l’appuntamento in cui si lancia ufficialmente questo grande progetto per il futuro. I delegati presenti in terra calabra si sentono coinvolti da protagonisti in questo progetto: un protagonismo che vivono in queste ore anche partecipando ad assemblee tematiche sui punti dell’agenda stilata in preparazione a questa settimana: lavoro, educazione, integrazione culturale, mobilità sociale e istituzioni. Ognuno porta il suo contributo per costruire insieme questa agenda di speranza per il paese; molti dei delegati sono giovani e sentono che la Chiesa italiana sta scommettendo molto sulla loro maturazione in ambito sociale e politico.

Se ne sono accorti anche i politici di oggi che sono presenti numerosi a Reggio Calabria, non solo per fare passerella. Seguono attenti il dibattito e sembrano aver fiutato che qui si sta muovendo qualcosa di nuovo, sicuramente diverso da quello che conoscevano fino a poco tempo fa. Lo ha detto, in conferenza stampa, anche il professor Ornaghi, rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, “è finito il tempo dei discorsi, c’è una richiesta di rappresentanza politica dei cattolici, il problema attuale dei cattolici in politica è contare, non contarsi”.

E a proposito di proposte concrete è arrivata quella di Ettore Gotti Tedeschi che ha presentato la sua idea per un nuovo sviluppo del Paese: “un grande investimento che incentivi la formazione di nuove famiglie in cui possano nascere ed essere educati figli”. Generazione ed educazione dei figli, un’idea semplice, direi antica, ma che, secondo l’autorevole economista, può servire a far ripartire l’Italia. (n.s.)

Mistici per la storiaVenerdì 15 ottobre, ore 15. “Senza Eucarestia non possiamo vivere”, è per questo – come ha spiegato il cardinal Bagnasco stamani – che la seconda giornata della Settimana Sociale è cominciata molto presto con la celebrazione della Messa nella splendida cattedrale di Reggio Calabria. Nell’omelia il Presidente della CEI ha richiamato la necessità dei cristiani ad essere più contemplativi anche per diventare più efficaci nell’impegno nel mondo. “I più grandi riformatori della storia – ha detto riferendosi a Santa Teresa d’Avila, di cui ricorre oggi la memoria – sono stati i mistici.”Poi per i delegati è stato il momento dell’ascolto: tre relazioni che hanno disegnato la realtà in cui viviamo dal punto di vista politico nazionale, da quello della geopolitica internazione e da quello del mondo economico finanziario.Il delegato ascolta, tanto. Ma il delegato scrive anche, tanto. Tutti cominciano con grande volontà, poi, con il passare delle ore, l’impegno delle penne diminuisce, ma non diminuisce l’attenzione. Anzi il picco dell’interesse sembra esserci, proprio verso la fine della mattinata, quando Ettore Gotti Tedeschi, presidente dello Ior, spiega con esempi semplici ma illuminanti l’economia dei nostri giorni. Non c’è bisogno di appuntarlo, perché lo ripete varie volte e il messaggio è molto chiaro: la crisi economico- finanziaria di questi anni ha origine quando nel mondo occidentale si è smesso di fare figli, a partire dagli settanta. Una società che non fa figli è destinata a ridurre il suo benessere. Una tesi semplice e chiara che l’assemblea apprezza soprattutto perché viene espressa da uno dei protagonisti della finanza italiana.Dopo oltre cinque ore di impegno è già finita la seconda sessione, ma c’è già un appuntamento ravvicinato per il pomeriggio quando, alle 16, i delegati si riunisconoo nelle assemblee tematiche per verificare i vari punti dell’agenda di speranza che si vogliono lanciare al termine della Settimana. (n.s.) Sta nascendo qualcosa di nuovoGiovedì 14 ottobre, ore 20. “Cari amici e care amiche grazie per la vostra pazienza e la vostra attenzione ma vi devo avvertire che il ritmo sarà questo anche nei prossimi giorni” con queste parole Edoardo Patriarca, segretario del comitato organizzatore, ha concluso la prima sessione dei lavori della Settimana Sociale che si aperta oggi a Reggio Calabria. I delegati si sono guardati e si sono fatti coraggio a vicenda, al termine di un pomeriggio di ascolto impegnativo ed intenso.Un pomeriggio in cui hanno ascoltato, attraverso la voce del Nunzio Apolostico in Italia, monsignor Giuseppe Bertello, il messaggio del Papa che ha rinnovato il suo appello “perché sorga una nuova generazione di cattolici, persone interiormente rinnovate che si impegnino nell’attività politica senza complessi di inferiorità”; un pomeriggio in cui hanno seguito con attenzione la prolusione del cardinale Angelo Bagnasco che ha ribadito quei valori non negoziabili come “il terreno dell’unità politica dei cattolici”; un pomeriggio che, diventato sera, ha accolto l’intervento di Luca Diotallevi, vice presidente del Comitato organizzatore, che ha individuato nell’Italia la posta in gioco in questo momento politico e ha proseguito la sua riflessione chiedendosi se l’Italia serve al bene comune.Ci sarà tempo nei prossimi giorni per riflettere sui tanti temi forti proposti dagli interventi di questa prima sessione ma, oltre le parole, restano impresse nella mente di chi partecipa alla Settimana Sociale alcune immagini come quello di un teatro gremito oltre ogni misura in cui molti delegati sono costretti a seguire i lavori in piedi (molti – è stato detto – non hanno potuto partecipare per il numero limitato di posti a disposizione), il volto illuminato da un sorriso quasi sorprendente del cardinale Bagnasco quando, al termine del suo intervento, l’assemblea lo applaudiva convinta, l’attenzione con cui tanti giovani seguivano con impegno i lavori dell’assemblea.In quel teatro, in quel sorriso, in quei volti forse sta già nascendo la nuova generazione di cattolici impegnati in politica. (n.s.) Per quattro giorni Reggio Calabria diventa il cuore della riflessione dei cattolici italiani.Giovedì 14 ottobre, ore 12. La Chiesa Italiana si è spinta fino alla punta dell’italico stivale per stilare un’Agenda di speranza per il futuro del Paese. E’ l’obbiettivo che si sono dati gli oltre 1200 delegati provenienti da tutte le diocesi italiane che partecipano alla quarantaseiesima Settimana Sociale che comincia nel pomeriggio con la relazione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

I delegati stanno già invadendo la città e si presentano con largo anticipo al Teatro Comunale dove si terranno le sessioni plenarie dell’evento. La città pare un po’ sorpresa da questo avvenimento che desta attenzione in tutta Italia. “Questa volta la città di Reggio sarà all’attenzione nazionale per un avvenimento positivo – mi ha confidato un cittadino di Reggio – qui di solito si accorgono di noi quando accade qualche fatto tragico”.

Con un po’di sorpresa ma con vera soddisfazione la città aspetta l’inizio di questo evento. Ormai è questione di ore. (n.s.)

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