Vita Chiesa

VATICANO, INDAGINE SU FUGA DOCUMENTI: P. LOMBARDI, DA PAPA VOLONTA’ DI TRASPARENZA E RISPETTO

«Prima del 20 settembre non succederà nulla perché il Tribunale è chiuso. Dal 20 settembre aspettiamo di capire» se ci saranno nuovi sviluppi sulla vicenda Vatileaks. Lo ha spiegato il portavoce vaticano padre Federico Lombardi nel corso di una lunga conferenza stampa dedicata all’inchiesta vaticana sulla fuga di documenti riservati.

«C’é una volontà di trasparenza e rispetto nei confronti della magistratura vaticana per la sua competenza e autonomia», ha proseguito padre Federico Lombardi, sottolineando che da parte di Benedetto XVI c’è “grande rispetto” per il lavoro della magistratura che ha invitato “a proseguire il proprio lavoro senza interferenze e devo testimoniare anche un estremo rispetto da parte della segreteria di Stato vaticana”. E questo «spiega anche la non pubblicazione di risultanze della commissione cardinalizia per non sembrare di influire o condizionare il lavoro autonomo della magistratura».

Padre Lombardi ha anche parlato di Claudio Sciarpelletti, l’analista programmatore della Segreteria di Stato vaticana, rinviato a giudizio per favoreggiamento, “arrestato per una notte” e il giorno dopo è stato subito scarcerato. Al momento si trova in libertà provvisoria. Claudio Sciarpelletti, ha spiegato ancora il portavoce vaticano, sottolineando che “a sua posizione “è meno grave” rispetto a quella di Paolo Gabriele, “non è considerato dai magistrati un complice” ma è “rinviato a giudizio perché nella sua testimonianza non si è espresso con coerenza e chiarezza”.

A casa di Paolo Gabriele, nel corso di una perquisizione, sono stati trovati un assegno bancario di 100 mila euro intestato a Benedetto XVI, una pepita d’oro e una cinquecentina dell’Eneide del 1581. Gabriele ha spiegato che era incaricato di portare gli oggetti presso il magazzino e altri uffici e che questi doni, appartenenti al Papa, servivano per alcune pesche di beneficenza.