Mondo
Papa Francesco: Angelus, “preghiamo per il Caucaso”
Poi prega per i migranti e per i tanti operatori del turismo messi in crisi dalla pandemia
“Sono giunte preoccupanti notizie di scontri nell’area del Caucaso. Prego per la pace nel Caucaso e chiedo alle parti in conflitto di compiere gesti concreti di buona volontà e di fratellanza, che possano portare a risolvere i problemi non con l’uso della forza e delle armi, ma per mezzo del dialogo e del negoziato. Preghiamo insieme, in silenzio, per la pace nel Caucaso”. Così il Papa, al termine dell’Angelus di ieri, in cui ha ricordato anche la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato: “Saluto i rifugiati e i migranti presenti in piazza intorno al monumento intitolato ‘Angeli senza saperlo’, che ho benedetto un anno fa. Quest’anno ho voluto dedicare il mio messaggio agli sfollati interni, i quali sono costretti a fuggire, come capitò anche a Gesù e alla sua famiglia. A loro, in modo particolare, e a chi li assiste va il nostro ricordo e la nostra preghiera”. Infine un riferimento alla Giornata mondiale del turismo: “La pandemia ha colpito duramente questo settore, così importante per tanti Paesi. Rivolgo il mio incoraggiamento a quanti operano nel turismo, in particolare alle piccole imprese familiari e ai giovani. Auspico che tutti possano presto risollevarsi dalle attuali difficoltà”.