Vita Chiesa
SALVAGUARDIA CREATO: MESSAGGIO CEI, «SANARE FERITE, EDUCARE E DENUNCIARE ABUSI»
«Celebrare la Giornata per la salvaguardia del creato significa rendere grazie al Creatore», senza «dimenticare le ferite di cui soffre la nostra terra.» Si apre così il Messaggio per la 7ª Giornata per la salvaguardia del creato (testo messaggio), che si celebra il 1° settembre sul tema «Educare alla custodia del creato per sanare le ferite della terra». Il Messaggio – diffuso oggi – è firmato dalle Commissioni episcopali per i problemi sociali, la giustizia e il lavoro e per l’ecumenismo e il dialogo. «La nostra celebrazione – osservano i vescovi italiani nella nota – non può dimenticare le ferite di cui soffre la nostra terra, che possono essere guarite solo da coscienze animate dalla giustizia e da mani solidali». I vescovi ricordano, in particolare, «le tante sofferenze sperimentate, in questo anno, da numerose comunità, segnate da eventi luttuosi», come «le immense ferite inflitte dal terremoto nella pianura padana»: «Mentre riconosciamo la nostra fragilità, cogliamo anche la forza della nostra gente, nel voler ad ogni costo rinascere dalle macerie e ricostruire con nuovi criteri di sicurezza». I vescovi invitano anche a denunciare «che viola per avidità la sacralità della vita e il dono della terra» e citano, a questo proposito, la questione dell’eternit a Casale Monferrato, «con i gravi impatti sulla salute di tanti uomini e donne, che continueranno a manifestarsi ancora per parecchi anni».
«Un caso emblematico – scrivono -, che evidenzia lo stretto rapporto che intercorre tra lavoro, qualità ambientale e salute degli esseri umani. L’attenzione vigilante per tale drammatica situazione e per i suoi sviluppi deve accompagnarsi alla chiara percezione che l’amianto è solo uno dei fattori inquinanti presenti sul territorio. Vi sono anzi aree nelle quali purtroppo la gestione dei rifiuti e delle sostanze nocive sembra avvenire nel più totale spregio della legalità, avvelenando la terra, l’aria e le falde acquifere e ponendo una grave ipoteca sulla vita di chi oggi vi abita e delle future generazioni». Da qui l’impegno per la «messa in atto di scelte e gesti quali stili di vita intessuti di sobrietà e condivisione, un’informazione corretta e approfondita, l’educazione al gusto del bello, l’impegno nella raccolta differenziata dei rifiuti, contro gli incendi devastatori e nell’apprendistato della custodia del creato, anche come occasioni di nuova occupazione giovanile». (Sir)