Immigrazione e dialogo con la Chiesa cattolica in Italia. Di questo si sta parlando oggi al XXI Sinodo della Chiesa evangelica luterana in Italia che si sta svolgendo a Roma, fino al 29 aprile. Ieri, intanto, è stata riconfermata per altri quattro anni presidente del Sinodo Christiane Groeben, che sarà coadiuvata dal nuovo vice presidente, Alfredo Talenti, anchegli eletto dallassemblea per il prossimo quadriennio. Sono 15 le comunità luterane presenti in Italia e circa 7 mila i luterani che vivono nel nostro Paese. «Anche noi siamo migranti», dice al Sir Christiane Groeben spiegando perché quest’anno il Sinodo luterano ha scelto di mettere al centro dei lavori la questione dell’immigrazione. Ma subito aggiunge: «Le minoranze fin quando stanno bene e sono cittadini europei vivono bene. Il nostro impegno sociale si rivolge a chi è costretto a venire in Italia per trovare un posto in cui sopravvivere e trovare lavoro. Ecco perché una fetta consistente dei contributi provenienti dai fondi dell’8 per mille è dato al Servizio rifugiati e migranti». Gli atti di razzismo che si sono consumati recentemente a Roma contro una ragazza musulmana e un insegnante di nazionalità indiana sono «una brutta deriva della incomprensione. Accadono – riflette Groeben – quando l’altro diventa una minaccia perché non lo si conosce. Sono atti abominevoli che nascono dalla mancanza di conoscenza. Si commettono quando si ha paura, quando si sfoga sull’altro una rabbia che non si sa come indirizzare». Ma l’impegno, sottolinea Christiane Groeben, «non deve essere solo a parole»: «Deve sapersi esprimere in piccoli gesti concreti e le nostre comunità possono in questo senso diventare luoghi di incontro e condivisione». Oggi pomeriggio è atteso al Sinodo mons. Mansueto Bianchi, presidente della Commissione per lecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei, che porterà ai luterani presenti in Italia il saluto della Chiesa cattolica italiana. Parlando dei rapporti ecumenici bilaterali tra le due Chiese, la presidente del Sinodo luterano ha definito «un piccolo primo spiraglio» i contatti non ancora ufficialmente formalizzati ma intrapresi con la Cei per trovare «un’agenda di lavoro sui matrimoni tra luterani e cattolici». (Sir)