(Fonte: ASCA) – La risposta arrivata da parte della lefebvriana Fraternità Sacerdotale San Pio X alla proposta di riconciliazione vaticana è “sensibilmente diversa” da quella arrivata un mese fa e giudicata “insufficiente” dalla Santa Sede. Lo ha detto il portavoce vaticano, p. Federico Lombardi, rispondendo alle domande dei giornalisti. “É un passo avanti, e questo è una cosa incoraggiante”, ha aggiunto. Nella risposta arrivata dal quartier generale lefebvriana di Econe, “ci sono anche proposte di integrazione o precisazione sul testo del Preambolo” che adesso “verranno sottoposto a esame e valutazione” da parte prima della Congregazione per la dottrina della fede e successivamente del papa. La questione, ha concluso Lombardi, dovrebbe comunque arrivare ad una risoluzione definitiva nel giro di “qualche settimana”. In quell’occasione, ha anche spiegato p. Lombardi, verrà anche pubblicato il testo definitivo del testo presentato ai lefebvriani, nella sua versione definitiva.Lefebvriani: risposta a Vaticano è una tappa, non conclusione negoziatoMa per i tradizionalisti è prematuro che dire che i “problemi dottrinali” tra la lefebvriana Fraternità Sacerdotale San Pio X e il Vaticano siano “ormai risolti”: lo scrive la casa generalizia dei tradizionalisti in un comunicato, che chiarisce come la risposta inviata ieri alla Santa Sede sia “una tappa e non una conclusione” del processo di riconciliazione che dura ormai da oltre tre anni. “La stampa annuncia che mons. Bernard Fellay ha inviato una ‘risposta positiva’ alla Congregazione per la dottrina della fede, e che di conseguenza i problemi dottrinali tra la Santa Sede e la Fraternità San Pio X sono ormai risolti. La realtà è diversa”, si legge nel comunicato diffuso dall’agenzia lefebvriana Dici. “Con una lettera del 17 aprile 2012 – prosegue il testo – il Superiore generale della Fraternità San Pio X ha risposto alla richiesta di chiarimenti che gli aveva fatto pervenire, lo scorso 16 marzo, il cardinale William Levada, a proposito del Preambolo dottrinale consegnato il 14 settembre 2011. Come spiega il comunicato stampa della Pontificia Commissione Ecclesia Dei che porta quella data, il testo della risposta ‘sarà esaminato dal Dicastero (la Congregazione per la dottrina della fede) e successivamente sottoposto al giudizio del Santo Padre’. Si tratta dunque di una tappa e non di una conclusione”.