Vita Chiesa
PAPA A CUBA: CERIMONIA DI CONGEDO, «HASTA SIEMPRE, CHE DIO BENEDICA IL TUO FUTURO»
«Cuba, ravviva in te la fede dei tuoi padri! Prendi da questa fede la forza per edificare un avvenire migliore, abbi fiducia nelle promesse del Signore, apri il tuo cuore al suo Vangelo per rinnovare in modo autentico la vita personale e sociale». Con queste parole Benedetto XVI ha salutato i cubani, durante la cerimonia di congedo (ore 16,30 a Cuba – ore 23,30 in Italia) all’aeroporto di La Habana (testo integrale). Hasta siempre’, Cuba, terra impreziosita dalla presenza materna di Maria. Che Dio benedica il tuo futuro, l’augurio finale del Papa, che ha esortato gli abitanti dell’isola caraibica a rafforzare la concordia e far fruttificare il meglio dell’anima cubana, i suoi valori più nobili, sui quali è possibile fondare una società di ampi orizzonti, rinnovata e riconciliata. Che nessuno si senta impedito a prendere parte a questo appassionante compito, per limitazione delle proprie libertà fondamentali, né si senta esonerato da esso, per negligenza o carenza di mezzi materiali, ha ammonito il Pontefice. Situazione, questa – ha aggiunto subito dopo riferendosi indirettamente all’embargo, pur senza citarlo – che risulta aggravata quando misure economiche restrittive imposte dal di fuori del Paese pesano negativamente sulla popolazione.Concludo qui il mio pellegrinaggio, ma continuerò a pregare ardentemente affinché continuiate il vostro cammino e Cuba sia la casa di tutti e per tutti i cubani, dove convivano la giustizia e la libertà, in un clima di serena fraternità, ha assicurato Benedetto XVI. Il rispetto e la cura della libertà che palpita nel cuore di ogni uomo – ha ribadito – è imprescindibile per rispondere in modo adeguato alle esigenze fondamentali della sua dignità, e costruire così una società nella quale ciascuno si senta protagonista indispensabile del futuro della propria vita, della propria famiglia e della propria patria. Poi il riferimento alla stretta attualità: Lora presente – le parole del Papa – reclama in modo urgente che, nella convivenza umana, nazionale ed internazionale, si eliminino posizioni inamovibili ed i punti di vista unilaterali che tendono a rendere più ardua lintesa ed inefficace lo sforzo di collaborazione. In questa prospettiva, per il Papa, le eventuali discrepanze devono essere risolte ricercando, senza stancarsi, ciò che unisce tutti, con un dialogo paziente e sincero e una volontà sincera di ascolto che accolga obiettivi portatori di nuove speranze. (Sir)