«In un mondo spesso segnato da tristezza e inquietudini», la gioia «è una testimonianza importante della bellezza e dell’affidabilità della fede cristiana». Lo scrive Benedetto XVI nel messaggio per la XXVII Giornata mondiale della gioventù che si celebra il 1° aprile, Domenica delle Palme, sul tema: Siate sempre lieti nel Signore! (Fil 4). Nel difficile contesto attuale – osserva il Papa nel messaggio – tanti giovani intorno a voi hanno un immenso bisogno di sentire che il messaggio cristiano è un messaggio di gioia e di speranza. Di qui l’invito, rivolto ai giovani, ad essere missionari della gioia, perché non si può essere felici se gli altri non lo sono: la gioia deve essere condivisa. Andate a raccontare agli altri giovani la vostra gioia di aver trovato quel tesoro prezioso che è Gesù stesso è l’appello del Papa, che nella parte centrale del messaggio fa notare come per vivere la vera gioia occorre identificare le tentazioni che la allontanano. La cultura attuale – denuncia Benedetto XVI – induce spesso a cercare traguardi, realizzazioni e piaceri immediati, favorendo più l’incostanza che la perseveranza nella fatica e la fedeltà agli impegni. I messaggi che ricevete spingono ad entrare nella logica del consumo, prospettando felicità artificiali. Ma l’esperienza insegna – l’obiezione del Papa – che l’avere non coincide con la gioia. Vi sono tante persone che, pur avendo beni materiali in abbondanza – spiega il Pontefice – sono spesso afflitte dalla disperazione, dalla tristezza e sentono un vuoto nella vita. Per rimanere nella gioia, siamo chiamati a vivere nell’amore e nella verità, a vivere in Dio. Citando Pier Giorgio Frassati e Chiara Badano, Benedetto XVI ricorda come le loro semplici testimonianze dimostrano che il cristiano autentico non è mai disperato e triste, anche davanti alle prove più dure, e che la gioia cristiana non è una fuga dalla realtà, ma una forza soprannaturale per affrontare e vivere le difficoltà quotidiane. A volte – stigmatizza il Papa – viene dipinta un’immagine del cristianesimo come di una proposta di vita che opprime la nostra libertà, che va contro il nostro desiderio di felicità e di gioia. Ma questo non risponde a verità: I cristiani sono uomini e donne veramente felici perché sanno di non essere mai soli, ma di essere sorretti sempre dalle mani di Dio. Di qui l’invito ai giovani: Spetta soprattutto a voi mostrare al mondo che la fede porta una felicità e una gioia vera, piena e duratura. E se il modo di vivere dei cristiani sembra a volte stanco ed annoiato, testimoniate voi per primi il volto gioioso e felice della fede. Siate missionari entusiasti della nuova evangelizzazione, l’esortazione finale di Benedetto XVI. (Sir)