Vita Chiesa

IL PAPA IN MESSICO: PROTEGGERE I BAMBINI PERCHE’ NON SI SPENGA MAI IL LORO SORRISO

“Cari bambini, sono felice di potervi incontrare e di vedere i vostri volti allegri che riempiono questa bella piazza. Voi occupate un posto molto importante nel cuore del Papa. E in questo momento desidero che lo sappiano tutti i bambini del Messico, particolarmente quelli che sopportano il peso della sofferenza, l’abbandono, la violenza o la fame, che in questi mesi, a causa della siccità, si è fatta sentire fortemente in alcune regioni”. Parlando con il cuore stasera (ore 18,45 locali, in Italia ore 03,45) Benedetto XVI ha salutato i bambini nella Plaza de la Paz di Guanajuato. Nel suo secondo giorno di viaggio apostolico in Messico il Papa ha celebrato la santa messa in privato nella Cappella del Colegio Miraflores e si è recato alla “Casa del Conde Rul” di Guanajuato per la visita di cortesia al presidente federale Felipe Calderón.

Messaggeri di pace. “Grazie per questo incontro di fede, per la presenza festosa e la gioia, che avete espresso con i canti – ha detto il Pontefice -. Oggi siamo pieni di giubilo, e questo è importante. Dio vuole che siamo sempre felici. Egli ci conosce e ci ama. Se lasciamo che l’amore di Cristo cambi il nostro cuore, allora noi potremo cambiare il mondo. Questo è il segreto della felicità autentica”. “Questo luogo nel quale ci ritroviamo – ha aggiunto – ha un nome che esprime l’anelito presente nel cuore di tutti i popoli: ‘la pace’, un dono che proviene dall’Alto. ‘La pace sia con voi’. Sono le parole del Signore risorto. Le ascoltiamo in ogni messa, e oggi risuonano di nuovo qui, con la speranza che ciascuno si trasformi in seminatore e messaggero di quella pace per la quale Cristo donò la sua vita”.

Per un mondo migliore. “Il discepolo di Gesù – ha ricordato ai bambini il Santo Padre – non risponde al male con il male, bensì è sempre strumento del bene, araldo del perdono, portatore di allegria, servitore dell’unità”. Gesù “vuole scrivere in ognuna delle vostre vite una storia di amicizia. Abbiatelo, allora, come il migliore dei vostri amici. Egli non si stancherà di dirvi di amare sempre tutti e di fare il bene. Voi lo ascolterete, se avrete sempre un rapporto assiduo con Lui, che vi aiuterà anche nelle situazioni più difficili”. Benedetto XVI ha, quindi, sottolineato: “Sono venuto perché sentiate il mio affetto. Ciascuno di voi è un regalo di Dio per il Messico e per il mondo. La vostra famiglia, la Chiesa, la scuola e chi ha responsabilità nella società devono lavorare uniti perché voi possiate ricevere come eredità un mondo migliore, senza invidie né divisioni”. Per questo, ha proseguito, “desidero levare la mia voce invitando tutti a proteggere e accudire i bambini, perché mai si spenga il loro sorriso, possano vivere in pace e guardare al futuro con fiducia”.

Uniti nella preghiera. “Voi, miei piccoli amici, non siete soli – ha sostenuto il Papa -. Contate sull’aiuto di Cristo e della sua Chiesa per condurre uno stile di vita cristiano. Partecipate alla messa domenicale, alla catechesi, a qualche gruppo di apostolato, cercando luoghi di preghiera, fraternità e carità”. Così vissero, ha raccontato, “i beati Cristobal, Antonio e Giovanni, i piccoli martiri di Tlaxcala, che conoscendo Gesù, al tempo della prima evangelizzazione del Messico, scoprirono che non esiste tesoro più grande di Lui. Erano piccoli come voi, e da loro possiamo imparare che non esiste età per amare e servire”. Il Pontefice ha poi confessato: “Avrei il desiderio di trattenermi più tempo con voi, ma devo già andarmene. Continueremo a rimanere uniti nella preghiera”. Di qui, allora, l’invito “a pregare sempre, anche a casa; così sperimenterete la gioia di parlare con Dio in famiglia. Pregate per tutti, anche per me. Io pregherò per voi, perché il Messico sia un focolare nel quale tutti i suoi figli vivano in serenità e armonia”. “Vi benedico di cuore e vi invito a portare l’affetto e la benedizione del Papa ai vostri genitori e fratelli, così come a tutti gli altri che vi sono cari. Che la Vergine vi accompagni. Molte grazie, miei piccoli amici!”, ha concluso il Santo Padre. (Sir)