Vita Chiesa
GESÙ NELLA LETTERATURA: P. CASTELLI, OGNI ANNO 100 LIBRI SU CRISTO
“Solo nel secolo scorso sono usciti circa 100 mila libri su Gesù, mentre si calcola che ogni anno vengano editi circa 100 volumi sulla figura del Cristo”. In questi numeri, snocciolati da padre Ferdinando Castelli, critico letterario, che ha fatto da moderatore, è palpabile il senso di una fascinazione non solo religiosa, ma anche letteraria: se n’è parlato nell’incontro “Gesù nella letteratura contemporanea” che si è tenuto oggi nell’ambito dell’evento “Gesù nostro contemporaneo“, in corso a Roma. Nella sala Coro dell’Auditorium padre Castelli ha presentato il poeta Marco Beck e lo scrittore Franco Scaglia. “Nel cristianesimo si realizza pienamente il concetto di fratellanza ha esordito Beck cantando Gesù in armonia ma non in forme rigide, secondo diverse voci e diverse esperienze”. Beck ha poi citato alcuni passi dell’epistolario tra due scrittori cristiani, Luigi Santucci e Italo Alighiero Chiusano. “Il primo scrive al secondo come ad ‘un fratello di fede’ aprendogli il cuore e confessandogli un’improvvisa crisi di fede nel Cristo Dio. Chiusano lo conforta fraternamente, ricordando all’amico la somiglianza dei loro destini: anche lui ha passato momenti oscuri, superati da quelli che egli chiama ‘flash di fede’, attimi in cui emerge una improvvisa certezza, e che sostengono nei momenti cupi di dubbio”. Franco Scaglia ha parlato soprattutto di come ha iniziato a scrivere romanzi in cui la spy story si unisce alla religione: “Da giornalista, per realizzare un documentario, ho fatto il mio primo viaggio in Terra Santa e lì ho conosciuto l’archeologo padre Michele Piccirillo, massimo conoscitore della storia e degli scavi di quella zona. Nacque una profonda amicizia, tanto che sono stati i suoi racconti di avventure vere e insieme straordinarie a darmi gli spunti per le trame dei miei romanzi. Sapere come i francescani hanno salvato alcuni soldati giordani durante la guerra dei sei giorni, facendoli passare per morti con tanto di sudario e di sugo di pomodoro per simulare il sangue, è stato un vero e proprio magistero narrativo”. Padre Castelli ha poi concluso con una carrellata sugli scrittori che hanno parlato del Cristo dall’Ottocento in poi: “Nomi del calibro di Tolstoj, che non credeva però nella divinità di Gesù, Gibran, Kazantzakis, Borges, Pasolini, de Unamuno, Elsa Morante e perfino Pirandello e tanti altri hanno dimostrano il grande fascino di Gesù nella letteratura mondiale”. (Sir)