Le preoccupazioni economiche, ma anche le questioni politiche, sono oggi in cima ai pensieri dei giovani europei. Lo ha detto a SIR Europa frére David, della Comunità di Taizé, facendo il punto sul 34° Pellegrinaggio di fiducia sulla terra che per la prima volta si svolge a Berlino (per l’intervista completa clicca qui). La capitale tedesca si prepara a ospitare, dal 28 dicembre 2011 al 1° gennaio 2012, circa 30.000 giovani europei, di cui 10.000 tedeschi, 6.000 polacchi, 2.000 croati, francesi e ucraini, 1.800 italiani e 700 bielorussi oltre a una numerosa rappresentanza di lituani, rumeni e portoghesi. La crisi sarà uno dei temi affrontati negli incontri tematici, ma anche la politica avrà il suo spazio, con due appuntamenti dei giovani con i membri del Parlamento tedesco. Altri temi saranno il rapporto con le diverse religioni e la vita di fede. I momenti forti saranno le preghiere comuni nella grande struttura della Messegelände (per il programma completo www.taize.fr/it). In occasione dell’incontro europeo il priore della Comunità, Frére Alois, ha scritto una lettera dal titolo Verso una nuova solidarietà, i cui fondamenti vanno ricercati, secondo il religioso, nella fiducia e nella necessità della condivisione che può unire i credenti di differenti religioni e i credenti con i non credenti. Il testo integrale del messaggio sarà consegnato il 30 dicembre. Nel frattempo la Comunità ha annunciato che nel 2012 il Pellegrinaggio di fiducia sulla terra sarà a Roma. Numerosi, in questi giorni, i messaggi dei leader religiosi cristiani delle diverse confessioni arrivati per l’evento di Berlino, a cominciare da quello di Benedetto XVI: Voi lo sapete, la fiducia non è cieca ingenuità. Liberandovi dalla schiavitù della paura, questa fiducia, attinta nella vostra fede in Cristo e nella vita del suo Spirito Santo nei vostri cuori, vi rende più lungimiranti e disponibili per rispondere alle numerose sfide e difficoltà alle quali devono far fronte gli uomini e le donne di oggi. Un messaggio è arrivato anche dal presidente del Consiglio europeo, Herman van Rompuy, il quale sottolinea che nella sua bella lettera frère Alois evoca la persona di Gesù Cristo il cui più perfetto sinonimo, a mio parere, è l’amore. Non un amore astratto, etereo. Ma un amore concreto, inserito nella realtà del mondo e dei giorni. Un amore portato verso l’altro, un amore che si traduce in atti, un amore che agisce.