Vita Chiesa

VESCOVO DI PISTOIA SU MAMME EBE: PRATICHE PREUDO-RELIGIOSE CONDANNATE DA SEMPRE

“La Chiesa cattolica non ha nulla a che vedere con certa attività parareligiosa attribuita a ‘mamma Ebe’ ed è anzi intervenuta più volte, nel corso degli anni, non solo per ribadire la sua totale estraneità alle pratiche pseudo-religiose di Gigliola Giorgini, condannate da sempre, ma anche per invitare chiunque a non frequentare lei e i suoi riti”. Così il vescovo di Pistoia, mons. Mansueto Bianchi, davanti alle dichiarazioni rese ieri a Pistoia dagli imputati nell’ambito del processo “mamma Ebe due” con accuse (associazione a delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione medica nonché truffa aggravata) pendenti sul capo della “santona del San Baronto”, del marito e di altre 11 persone.“Per gli esorcismi veri – prosegue il vescovo Bianchi – la diocesi di Pistoia ha un suo incaricato, don Furio Fabbri, e non si serve certo, né si è mai servita, di questa donna le cui attività sono sempre state esercitate a suo esclusivo nome”. Mons. Mansueto Bianchi aggiunge un ulteriore invito “rivolto in particolare alle persone più fragili e sofferenti, e a chi può dar loro consigli, affinché si eserciti ogni tipo di controllo per evitare le suggestioni di Gigliola Giorgini. Il bene e la salvezza dell’anima, Dio e il demonio, le preghiere e lo spirito sono dimensioni troppo serie e troppo importanti per lasciarle in balia di chi, con i più diversi titoli, pretenda di occuparsene”.