Come un granello di senape che, nonostante la sua piccolezza, se coltivato è capace di abbracciare il significato di tutti gli esseri: così è la Parola di Dio. Ha richiamato una similitudine di Massimo il confessore, Enzo Bianchi, priore di Bose in apertura del XIX convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa La Parola di Dio nella vita spirituale iniziato oggi nel monastero piemontese (fino al 10) con la partecipazione di 220 teologi, biblisti, presbiteri, monaci e vescovi provenienti da 30 paesi del mondo. È con questa convinzione ha proseguito Bianchi – che la Chiesa indivisa di Oriente e Occidente ha saputo cogliere nella Parola di Dio contenuta nelle Scritture sante la fonte viva della vita spirituale del credente. Non è sufficiente, tuttavia, l’approccio alla Scrittura del singolo battezzato: vi è anche una indispensabile dimensione ecclesiale della Parola di Dio. Del resto è proprio nell’assemblea liturgica e non altrove che la Parola di Dio risuona e giunge alle orecchie e al cuore dei credenti. È lì, dove la Chiesa si ritrova convocata dall’unico Signore ha sottolineato Bianchi – che la Parola stessa edifica la comunità. In questo senso, secondo Bianchi la Scrittura è sottratta alla privata spiegazione’ e trova nella liturgia e nella concreta vita cristiana due luoghi esegetici fra loro complementari. La frequentazione assidua delle Scritture ha aggiunto Bianchi -, l’immersione quotidiana in esse diviene così per ogni battezzato occasione di consolidamento della propria vocazione cristiana. Così come apertura all’ecumenismo: se le nostre comunità cristiane sapranno riconoscere il primato della Parola ha concluso Bianchi -, anche il faticoso cammino verso l’unità dei cristiani conoscerà nuovo slancio. Allo stesso tempo la nostra comune testimonianza ecclesiale sarà il più eloquente e credibile annuncio del Vangelo per gli uomini e le donne del nostro tempo. (Sir)